Le gemelle omozigote!
KTM 250 GS gialli

Scrive Bruno Farina

Una vecchia storia questa,che inizia nel febbraio 2006 quando preso dal”virus” di partecipare al gr. 5 regolarità d’epoca assieme agli amici del “tassello d’epoca”di Bergamo,devo urgentemente trovare una moto con “fiches” per partecipare all’imminente inizio di campionato previsto per la fine di marzo a Galliate.Grazie al passaparola degli”amici del tassello d’epoca”, salta fuori che” il Sergio” si sarebbe privato del suo,già allora ambito,ktm 250 giallo del 1973 per finanziare un nuovo progetto fuoristradistico.Dovete sapere che” il Sergio” è una figura ricorrente nel mio passato a due ruote.A volte gli incroci della vita che il destino ci riserva sono singolari.Infatti lo conosco prima come coadiuvante presso una nota concessionaria Ducati di Bergamo in occasione di un mio acquisto stradale di quella marca ,(si parla dell’1984),lo incrocio poi al Norelli storico moto club di Bergamo,e poi,nel 2005, preso dalla nostalgia di recuperare la vecchia ducati 888 sp3 aquistata nell’84(della cui vendita successiva ancora oggi mi pento), scopro da una ricerca al p r a che la moto è stata acquistata proprio da lui,che pero’ ben si guarda da cedermela di nuovo.
Mi ritrovo quindi ancora di fronte al “Sergio” e ,dopo una trattativa da”mercato del bestiame” raggiungiamo un accordo per la cessione del mitico ktm 250 giallo giusto in tempo per iscriverlo alla prima di campionato 2006 gr.5 regolarita’ d’epoca a Galliate.


La moto funziona,ma avrebbe bisogno di una messa a punto di alcune parti funzionali quali freni e sospensioni, ma non c’è tempo e dopo una verifica superficiale e il pieno di benzina mi presento alla partenza della gara di Galliate con gli amici, con i quali avevamo progettato questa”bischerata” .Già dopo la prima speciale,in trasferimento ,preso dall’emozione della prima gara ,voglio fare lo “S….ORONE”e sulle cunette del campo prova cingolati militare rimedio un cappottone che mi costera’ parecchio caro con un danno permanente alla spalla sinistra che ancora oggi mi limita i movimenti. Dopo un mesto ritiro e ritorno in quel di Bergamo con il morale a terra mi lecco le ferite per piu’ di un anno(operazione+ convalescenza) e, nel frattempo parcheggio la moto nel box,Li’rimarra’ in attesa fino al gennaio 2010 quando assieme a Giampiero Carminati( ricordate? Alias il “Maestro”) decidiamo di risistemarla procedendo ad un dettagliato ed approfondito restauro visto il calibro del mezzo.
Premetto che questa moto ha anche un”pedigree” speciale.E’ infatti appartenuta,come si evince dal foglio complementare, come primo intestatario a Franco Dall’ara,notissimo regolarista bergamasco degli anni 60 che tante vittorie ha portato al m.c. Bergamo con le mitiche Guzzi ,Morini e Ducati nelle piu prestigiose competizioni continentali. Conosco lavoro personalmente il figlio Luciano che mi conferma che il papa’ effettivamente al tramonto dei quattro t. ha gareggiato con la moto oggetto di queste note.
Io e Giampiero cominciamo a smontare la moto ed a fare l’inventario degli interventi da effettuare. La motocicletta si presenta nel suo insieme quasi completa e originale,un”bel conservato” come direbbe l’amico Gino di cui parlero’ in seguito. Ovviamente l’uso fuoristradistico a causato negli anni uno stratificarsi di riparazioni non sempre rispettose dell’originalita’ o meglio, per aggiornare il mezzo all’evoluzione tecnica,l’aggiunta di parti non coerenti alla prima datazione del mezzo.



Provvediamo quindi a sabbiare,verniciare,zincare ,ricromare le parti in ferro e gli accessori della ciclistica.
Apriamo il motore ,che pur funzionava bene e sostituiamo i cuscinetti e verifichiamo le tolleranze ,proseguiamo poi con una cosmesi dei carter e della termica con micro sabbiatura e verniciatura con nero flat,dobbiamo anche cambiare la testa che era stata sostitita con il modello a doppia sede della candela di accensione ove al posto della seconda candela era stato invece installato un decompressore per facilitare l’avvio data la notevole compressione di questo motore. Noto che come “tuneup” ktm già dalla meta’ del 73 montava l’albero di avviamento con il millerighe di diametro maggiorato, come si vedra’ in seguito sui modelli 1974,d’altronde questo basamento era stato mutuato dal precedente primo progetto ktm 175 di cubatura inferiore .Questo dettaglio mi faceva temere di constatare un motore non originale ma le verifiche sulle fusioni dei carter e di altri particolari ci tranquillizzava sull’originalita’ del propulsore montato sulla motocicletta.
Le ruote sono state completamente smontate procedendo alla lucidatura dei cerchi Akront bordo alto la zincatura dei raggi /minuterie e la sabbiatura dei mozzi e la rettifica delle piste freno. Dopo aver verniciato i mozzi con il nero opaco e sostituito i cuscinetti del perno ruota abbiamo riassemblato il tutto a regola d’arte.
Per il reparto sospensioni invece abbiamo avuto qualche problema in piu’,a partire dagli ammortizzatori post. Marzocchi ag1 che abbiamo sostituito con gli originali Ceriani che il “Sergio” aveva trovato sulla moto ma presto sostituiti con i Marzocchi a gas che saranno stati piu’ performati ma non centravano niente con questo mezzo.I Ceriani sono stati aperti e ricondizionati con nuovi steli e pulizia delle componenti idrauliche. Ktm montava di serie i Girling ma questi Ceriani mi evocavano il ricordo del mezzo condotto da Imerio Testori nel 73. Per le forcelle Ceriani anteriori si è adottata la solita prassi di pulizia interna dell’idraulica sostituzione dell’olio e delle guarnizioni di tenuta,lucidatura dei foderi e verniciatura dei trapezi e dei supporti faro.nel procedere al recupero del telaio abbiamo corretto qualche botta rimediata dalla culla e ricostruito il supporto del paracatena eliminato brutalmente dal forcellone per far posto ad un guida catena tipo 77!!


il serbatoio montato era di un 340 bianco 1974 successivamente verniciato di giallo,ma fortunatamente a corredo della moto c’era ancora l’originale…con il piccolo particolare che era stato piu’ volte verniciato nei vari colori ktm che si sono succeduti nelle varie epoche,ho infatti trovato oltre al classico rosso, dell’azzurro del verde! e del bianco;è stata una dura lotta a suon di paglietta metallica e sverniciatore prima di veder riaffiorare il gel coat originale giallo.Nonostante l’attenzione in alcuni punti non sono riuscito a salvare il gel coat per cui solo per la parte superiore ho sfumato con della vernice, accontentandomi di sapere che il serbatoio è il suo e quando verso la benzina l’interno è inequivocabilmente “giallo”. Nessun problema per la cassa filtro che ha solo avuto bisogno di una sgrassata e di un rinforzo in vtr ai dadi di ritenzione del coperchio/ tabella.pure le tabelle hanno ricevuto un trattamento di decapaggio degli strati di vernice sovrapposti rivelando al fine il classico verde con cui la moto usciva(mi par di ricordare che allora la F.I.M. aveva delle regole,nel cross, di identificazione della cilindrata tramite il colore delle tabelle?)
Tutti gli altri dettagli come comandi e varie minuterie sono stati analizzati e, quando non rispondenti al progetto originale, sostituiti con parti reperite ai mercatini o tramite amici appassionati.
Nel restauro delle mie KTM,pur tenendo conto di rispettare al massimo l’originalita’ del mezzo mi ha sempre intrigato il fatto di farle assomigliare ai mezzi ufficiali condotti dai vari piloti di allora ,cosa abbastanza fattibile visto che ktm ha sempre perseguito fin da allora la politica “ready to race” per i mezzi posti in vendita in confronto con i mezzi ufficiali che beneficiavano di affinamenti, ma non di sostanziali modifiche. Cosi’ anche per questo “giallone” mi sono ispirato all’estetica dei mezzi condotti da I.Testori e da A. Taiocchi sia nel campionato nazionale che alla 6 giorni di Dalton .Ecco allora che fortunosamente ritrovo il Italia( !) il mitico faro ZKW(Grazie Renzo!),poi scelgo di montare la griglia para calore cromata sul tubo anche se dispongo anche dell’alternativa in VTR,mentre per i parafanghi recupero gli originali e fragilissimi in abs bianco con impresso il marchio della casa madre,con l’anteriore ancora fissato con il supporto in alluminio marcato ktm
Come ormai da diverso, tempo la regia dei restauri del mio piccolo parco moto è affidata a Giampiero Carminati che anche stavolta ha fatto un lavoro eccellente. La moto funziona perfettamente anche grazie ad una sapiente messa a punto della carburazione . Come 38 anni fa esige rispetto ,bisogna dargli del Lei e poca confidenza con il gas!!.Me la rimiro nel box e gli ho anche perdonato la disarcionata di 5 anni fa(anche se non è colpa sua) che pero’, mi ricorda costantemente con chi ho a che fare ogni volta che la accendo!


Ma perche’ “gemelle omozigote”? ora mi spiego: nella ns compagnia c’e’ anche quel simpaticone del Gino che in tempi remoti aveva reperito in quel di Berzo S.F. a Bergamo cio’ che rimaneva di un analogo ktm 250 del 73. Un residuato , veramente in cattivissimo stato di conservazione, come si puo’ notare dalle uniche due foto scattate (ancora tradizionali con il rullino, il digitale non si era ancora affermato!) prima di iniziare a metterci mano .Questo contrariamente al dogma di Gino che al solito predilige moto piu’ conservate!



il punto di partenza per il restauro intrapreso personalmente da Gino era veramente problematico .Carter motore completamente corrosi dalla permanenza prolungata nell’acqua, innumerevoli parti della ciclistica intaccate dalla ruggine e parti mancanti o al meglio sostituite successivamente con alternative di epoche successive,scarico nella parte finale rabberciato con porzioni provenienti da altri modelli .Comunque la presenza di un n° di targa , del n° di telaio ,di serbatoio e di cassa filtro originali esortano comunque ad intraprendere la difficile opera di restauro che nel tempo ha fruttato quanto potete vedere nelle foto dell’articolo.


Il Gino fino ad ora, ovviamente, si vantava di essere l’unico del ns. gruppo ad avere un giallo vero e di provenienza bergamasca!!Ora è in buona compagnia
Il fatto strabiliante è che a distanza di 38 anni possiamo ammirare 2 ktm 250 gs del 1973 che sono usciti dalla fabbrica di Mattingofen uno dopo l’altro!si ,voglio dire che i n° di telaio sono consecutivi! La piu’ vecchia(si fa per dire) è quella di Gino mentre la mia ha il n° successivo
ECCO PERCHE LE DUE NS CREATURE SONO DI FATTO “GEMELLE OMOZIGOTE”
Ora vi lascio alla visione dei dettagli delle moto ma fate attenzione a non confonderle, sono gemelle!
Bruno Farina

Bruno & Gino