Cavalcata delle miniere Capoterra

11 Aprile 2010
Bruno , Mangiuffo , Sergio H. Sergio S. Giuseppe, Toto , Giampaolo , Riccardo, Franco, Maurizio, Max, Luca, Mario, DaniloDr, Stefano Abx, Stefano S., Nicola, Enrico, Manuel.



Scrive Toto:

Che fosse una bella giornata lo si vedeva dal mattino: nessuna nuvola all’orizzonte, né sui monti che andavamo a visitare: cielo terso e azzurro come solo a luglio si vede. Mica come il giorno prima che sul passo per andare a Santadi in solitario ho pure preso un paio d gocce d umidità, perché d pioggia non si può parlare … Chi ben inizia è a metà dell’opera! Alle 7.30 sono ai cancelli F.S. e nessuno dei Polverosi Ichnusa è presente; solo Sandro Canepa che aspetta d fronte a Mc Donald’s: evidentemente non è con noi, i “bravi ragazzi”! Tanto ero lì solo per salutare, perché il gancio lo avevo con Lubecciu dal quale arrivo in perfetto orario e in perfetto orario svolgeremo tutte le modalità d rito: sigarette, colazione, trasferimento, iscrizione e cazzeggio pre-partenza. Frase storica d Luca: . Io contentissimo, finalmente non mi spakkerò il qlo a inseguire il gruppo dei provetti. Alla partenza scopro invece che, riunitosi a “quei bravi ragazzi”(circa 20!), si è fatto convincere a fare la scopa non ufficiale, nuova figura delle moto cavalcate del Sud Sardegna, del gruppo hard!!! Quello delle deviazioni rosse! Lascallonis, penso in solitario … vabbè, saremo tutti vicini, mi aiuteranno, penso ancora … Porca tro…ta, non mi sono mai divertito così tanto! Solo in qualke abusivata , guarda caso sempre da quelle parti, ke feci in un, oramai, remoto passato. Il primo vero ostacolo da “rosso” è stato immortalato benissimo da BXT ke in un ripido in salita ha documentato il momento in cui passo Katia nelle mani di “uno sconosciuto” (amico di Serjack) che con le sue “zampe” d oltre un metro è riuscito a tenerla in equilibrio spingendola su mentre io la guardavo con okki sognanti. Anzi, più che di sogno si trattava di incubo, dato ke mi riportarono alla mente la famosa “collina del disonore”. MA ho tenuto le energie fisiche per continuare in sicurezza, dato ke c trovavamo appena all’inizio. Il ripido in salita in copia carbone d qualke minuto dopo era possibile by-passarlo con un facile sentiero che lo aggirava sulla destra e io, ke non dovevo dimostrare a nessuno di aver acquisito nessuna particolare bravura evidentemente negli ultimi 10’, l’ho, senza remore, tranquillamente by-passata… e senza essermene mai pentito! Prima del ristoro un altro pezzo “bastardo” mi metterà terribilmente in difficoltà: il gretto d un fiume, senza più acqua: pietroni smossi e conficcati, scalini d oltre 40 cm, argini larghi al max la misura della 140/80. L’ho fatta pietra su pietra, rifiatando quando la disidratazione cercava d indebolirmi, sempre scortato dal “mitico” Danilo dr350 ke oltre a suggerire i passaggi mi confortava sia con la presenza fisica ke con incoraggiamenti e previsioni, sempre ottimistiche, sulla durata residua. Risultato finale: nessuna caduta! Nessun male! Nessun danno da riparare, grazie a “quei bravi ragazzi”! Eh si! Vorrei fare i ringraziamenti particolari (Peppema che dopo aver fatto la seconda assistenza da foratura mi ha aspettato, Danilo dr350 che mi ha scortato nel tratto bastardo, il “supermega” che mi ha gentilmente ceduto l’ultimo litro di benzina quando al Poggiobar stava caricando la sua 525 sul carrello e tutti i gentiluomini che anche solo per prendere e riporre il cacciavite nello zainetto sono stati disturbati dal sottoscritto), ma non lo faro :-D Quando c muovevamo eravamo una parte importante della manifestazione, circa 1/10! E lo spirito d coesione si è manifestato già al primo inghippo dopo neanche qualke minuto quando Citz si fermava a bordo strada con la ruota bucata. In 15 c siamo fermati a prestare soccorso. A capo della fila, in mezzo o tra gli ultimi eri sempre parte di un tutto: bellissimo! 170 km sono una prova che rikiede concentrazione, abilità, forza e resistenza sempre, anche al ristoro! Ma sapevi ke quando una delle componenti veniva meno, c’erano gli altri a supplire. Solo al ristoro un pensiero c ha turbato: lubecciu! ‘ndo caxxo è? Si è perso? Ha fatto l’anello hard? È salito sull’elicottero? Si sta accoppiando con qualke “dievotchka” incontrata nel percorso? Ha sbrodato? Luca, hai sbrodato con la dievotchka? Ahahahahah, alla prossima, ciaooooooooooooooooo
Arrivederci!
toto520



scrive Manuel:

Giornata piacevole anche per me, passata in buona compagnia tra risate e sfottò . La motocavalcata era ben studiata, l'organizzazione impeccabile e i percorsi un giusto mix tra il paesaggistico e il tecnico senza comunque mai spingersi veramente all'estremo. Anche i tratti rossi e l'anello hard, non erano impossibili e sicuramente più facili de s'Incantu e la salita di S. Gregorio fatte con la motocav. di Villasimius. Peccato che alcuni non hanno beccato il percorso del rientro che era molto carino e seguiva la vecchia ferrovia delle miniere. Rispetto all'area ristoro bisognava tornare indietro di 4-500mt. e la traccia partiva affianco all'inizio dell'anello hard. Miracolosamente ho totalizzato un'unica caduta (me la sono cercata), superando su una tagliafuoco in discesa un kawa che cagato dalla pendanza si era attaccato al freno di dietro e scodava pericolosamente. Per non prenciarlo ho dovuto lasciare il single track e scendere parallelamente in una pietraia affianco ma le pietre in formato sindria di cui era infestata alla fine mi hanno sbalzato. Mi dispice per il quaddista che si è fratturato la clavicola (peraltro in un punto tranquillissimo del percorso) ma secondo me non c'era bisogno di chiamare un elicottero da Alghero per soccorrerlo. Sarebbe bastato fasciargli il braccio dolorante intorno al collo e riportarlo in moto al bivio per Narcao............... ......... ...oppure chiamare s'accabbadora ahahahahah!! Manuel te450



Scrive Bruno:

bEccoci. Dopo la nostra Motocavalcata a Villasimius due settimane fa eccoci “Ospiti” dagli amici di Capoterra, noi Polverosi, in nutrita rappresentanza. Ospiti si, ma parzialmente perché alcuni di noi hanno dato una mano, più o meno ufficialmente all’ORG della manifestazione. L’AbuXivo ha verificato il percorso e lo stato della segnaletica un’ora prima della partenza ufficale; Danilo DR350 ha fatto da scopa degli Hard; quasi tutti i Polverosi hanno fatto da Assistenti alla scopa. Un modo simpatico di vivere la Motocavalcata e di restare in gruppo tra amici. L’appuntamento con Citz, Peppema e Mangiuffo era ai canceli FF.SS. inizialmente alle 07.15, poi alle 07.30 ed in fine alle 08.00, non sento la sveglia e mi accorgo di botto che sono le 07.20! Corro a vestrirmi, no prima mi lavo, poi scendo e mi vesto poi risalgo perché ho lasciato su gli stivali, unu treulu. Mi chiama Mangiuffo che ha avuto lo stesso mio probloema e mi dice che arriva per conto suo appena ci riesce. Come che sia riesco ad essere all’appuntamento con 5 min. di anticipo e trovo Riccardo al quale dico di passare parola al resto del gruppo perché visto che soffro il freddo mi avvio da subito piano piano. Ci ritroveremo tutti a Poggio dei Pini verso le 8.20, 8.30. Zaira fa gli onori di casa e come da tradizione ci accoglie col sorriso ed offrendoci gli ottimi biscotti KTM. Gazebo e striscioni colorano l’ambiente che mano mano va riempiendosi di partecipanti. Tra i Polverosi ecco Toto 520 in arte “Katya Meloni” con mascherina antipolvere da chirurgo, Riccardo, Citz, il sottoscritto BXT, Peppema, Mangiuffo, Danilo DR350 e sorpresa anche il nostro “Supermegapresidente Giampy” col fido scudiero Sergio “Highlander”. Tra il marasma generale di moto, quad, motociclisti, cani, paperette ecc. Ecco materializzarsi lo splendido “Moccimilliano” ma senza il codazzo degli arburensi, non ci sono ne Roby Poli ne Paco. Gli impegni di lavoro… Non c’è neppure il “Portastendardo” dei Cavalleggeri Guide ovvero il temutissimo cavadenti Giorgenne, pare sofferente a causa di non meglio definito mal di schiena. Tore Suella, megafono alla mano, impartisce consigli per gli acquisti di camere d’aria ed affini, raccomanda di fare i bisognini negli appositi sacchetti e non infastidire le eventuali motocicliste donna e finalmente da il Via! Partono tutti di gran carriera, assatanati tra urla di pistoni e bielle inferocite e spariscono in un battere di ciglia. Quando la nube di polvere si deposita partiamo noi Polverosi (preventivamente impolverati). Siamo ancora a Poggio dei Pini ed ecco che devo fermarmi in emergenza a causa di un’ape che s’incastra tra gli occhiali ed il casco. Tutto bene, non mi punge. Si riparte, accelero per riacchiappare il mio gruppo. Sono già tutti alle prime salite, scorgo Toto che liscia una curva a dx. e tira dritto, lo sorpasso. Poco dopo un tappo, qualcuno ha il radiatore in ebollizione, di già? Finiti i saliscendi eccoci sull’asfalto verso la Chiesetta di Santa Lucia pronti ad attaccare la sterrata in direzione Castello del Conte Ugolino, ma… Citz ha l’anteriore a terra. Manco iniziato e siamo già tutti fermi per assistere il compagno di merenda. Pareva d’essere ai Box della Ferrari, uno stuolo di meccanici in tuta e casco attrezzati di tutto punto in men che non si dica hanno smontato la ruota, tolta la camera d’aria, rimessa una nuova camera, rimontata la ruota e rigonfiato il tutto! Olè il gioco è fatto. Citz è potuto stare solo a guardare incredulo e compiaciuto. In mezz’ora tutto è compiuto e ripartiamo. Fangazza con frago di “Verro” nella solita pozzangherona prima dello scavalco del valico da cui si vede il Castello dell’Acqua Fredda. Tanta è la dimestichezza dei percorsi acquisita durante le varie uscite-abusive che la metà di noi guida stando in sella all’indietro, chi fa la verticale con una mano sulla sella ed una sul manubrio, una parata di funamboli e giocolieri spensierati! Ci mancano lo Zio ed il Nonno, peccato. Dopo diversi saliscendi tra i boschetti di Eculapitus durante uno scontorna mento del lago altra sosta tecnica per assistere l’ennesimo sventurato che aveva forato. (E se ci proponessimo come scope e meccanici a pagamento?) – Vitto , alloggio e benzina alle varie Motocavalcate in cambio della nostra opera? Ecco la prima insidia, una rampetta un po rognosetta. Danilo che gia conosceva il percorso fatto durante le esplorazioni pre-cavalcata dice che non è nulla di preoccupante. Andiamo, parte Mangiuffo e… acc. Motore spento a metà salita. Fa da tappo e piovono improperi inenarrabili, sotto ci sono gli assatanati che scalpitano e chiedono la sua testa. Mangiuffo si sposta e partono gli smanettoni, la maggior parte fa casini. Poi mano mano andiamo noi. Il Supermegapresidente, Danilo, io salgo senza difficoltà forte dell’ormai consolidata tecnica XT-TRACTOR (un filo di gas in 1^ e l’XT se ne va su da solo e tu stai a guardare). Sale Toto, eccolo! No, si ferma, lo spingono, resta in sella, si no, non lo so, noooooooo! Nulla di grave ma fatica a salire tanto che qualcuno gli porta su il mulo recalcitrante. “Toto o ti allunghi le gambe o ti accorci la moto J” Sale Peppema e … No, anche Peppe ha problemi, moto leggera che lo sbalza qua e la e gli sfugge di mano due o tre volte. Sudore e polvere! Poi tutto si sistema e proseguiamo felici e vicini-vicini. Si arriva finalmente alla “Salita-discesa-perfetta”, da su guardiamo quelli che si arrabattano bene o male per salire. Se ne vedono delle belle! Tore Suella prima della partenza me la sconsiglia, non mi pare adatta alla tua moto, mi dice. Chiedo, sempre prima di partire, all’AbuXivo e lui mi dice che ho fatto di peggio e che l’XT ci sale di sicuro. Mah? Chiedo a Danilo, in loco, e lui mi dice ma si che ce la fai col tuo trattore. Da giù sembra “Loffia” e poi mi dicono che non è tanto la salita quanto la discesa in single track viscido. Toto e Franco decidono di seguire il tratto soft e mi aspettano perché dico anch’io che vado con loro, il tempo di fare due foto ai compagni e torno. Non tornerò, i compagni mi guardano torvo e preparano gli sputi.. A questo punto lancio un urlo a Toto e Franco e dico loro ADDIO MONDO CRUDELE! Sale Giampaolo aiutato dalla sua “Leggiadra” naturale conformazione fisica! Va Sergio e gambe a penzoloni sale anche lui d’un fiato. Povero me! Sale Peppema col suo 2T senza macchia. Povero me! Forse torno da Toto e Franco! Sento le urla di Giampaolo che dalla vetta mi sprona, Lubecciu che mi dice: “Ma che te ne frega? Parti e guarda oltre”. Oltre che? Insomma facciamola finita, chiudo gli occhi, do gas e cuando li riapro sono su a metà e scorgo Giampy che urla forza Brunetto! Sono in vetta. Wow! XT AMORE MIO! Fa davvero tutto da solo! Sbaglia solo se lo guido io. La discesa mi fu dipinta come peggiore della salita ed è per quello che non volevo salire, invece non mi è sembrata difficile affatto non più di altre (vedi discesone single-track a San Teodoro). Bello! “Giddap!” Ayòh! Siamo a quota un’ora, un’ora e mezza di ritardo sulla tabella di marcia proposta dai più veloci. Dove siamo? Boh no ricordo, tra un’impolverata e l’altra eccoci a Narcao a fare rifornimento. Poi via di corsa verso l’agognato ristoro. Di corsa mica tanto, il fiume ci rallenta parecchio, si rimbalza tra un sasso e l’altro e si fa fatico a reggere il “Mammuth” però il peso mi aiuta a dispetto delle moto leggere l’XT è più stabile e se vai piano-piano = buono-buono. Sudo un bel po’ ma esco ancora vegeto, comincio ad avere fame… Gas, nooooooooo! Superato il bivio, torna indietro e svolta di sotto, un sacco di moto ferme. Che succede? C’è uno che si è fatto male. Scendo, arriva tutto il gruppo e smontano tutti. Andiamo a vedere e c’è un Quaddista a terra, un paio d’amici lo assistono, uno di questi si lamenta e dice di avere chiamato i soccorsi da più di un’ora ma non si è visto ancora nessuno. Gli rispondo che se li ha contattati e gli hanno detto che arrivavano deve avere pazienza, il percorso per la Land Rover Defender medica è pur sempre impegnativo e non può certo volare. Intanto c’è un Moto-medico. Ora pure Il Defender. Uno dei suoi amici accende un fuoco e chiedo, perché? Per l’elicottero. Visto che i soccorsi tardavano abbiamo chiamato l’elisoccorso. Gasp! Non ci credo! Manco detto ecco l’elicottero che volteggia su di noi, poi duecento metri più giù fa scendere una coppia di soccorritori col verricello. Tore Suella è preoccupato… Io chiedo se possiamo proseguire visto che i soccorritori ci sono qui facciamo solo confusione. Non se ne parla nemmeno, state tutti fermi qui. Boh? Allora faccio il “Bastardo” e rivesto il ruolo del “Corrispondente di Guerra” e mi metto a scattare foto al moribondo, ai soccorritori, all’elicottero ecc. Con Mangiuffo uno scambio di vedute sull’opportunità o meno di scomodare addirittura l’elicottero. Malvagiamente d’istinto ci viene l’ideuzza di finire a pietrarte lo sventurato e di gettare al rogo i suoi amici! Il mio anzianissimo babbo medico-chirurgo d’Africa avrebbe fatto un bel sorriso al paziente, gli avrebbe fatto una carezza, poi una bella botta in fronte e ricomposta la spalla (pare si fosse sclavicolato) lo avrebbe immobilizzato con due frasche gli avrebbe fatto una bella puntura di morfina e lo avrebbe caricato sulla Jeep. Altro che elicottero! Comunque è solo il mio modo di pensare. Se i soccorritori hanno deciso di elitrasportarlo, evidentemente… ne avranno avuto ben donde. Ci rompiamo i “Gabbasisi” e a motore spento sfiliamo con le moto sotto al naso de malcapitato (uccidiamolo noi) “Che C..Z.. ci facevi con il Quad e come C…Z.. ti sei potuto accappottare in pianura?” e dei soccorritori (4 del Defender + 1 Motomedico + 4 dell’elisoccorso per un totale di 9 soccorritori) e ripartiamo. Stop all’elicottero con foto ricordo per Riccardo e Mangiuffo. Vedo le farfalle che mi svolazzano davanti agli occhi, è la fame! Arriviamo fi-nal-men-te alle 15 passate al ristoro e ci avventiamo sulle mangerie che sono ottime ed abbondanti: Carne alla griglia, salsiccia alla griglia, finocchio, formaggio, salame, arance, amaretti, pardule, bianchini (complimenti alla signora cuoca i bianchini erano da sballo!) vino rosso!!!!!!!!!!!!!!!! !!!!!!!!!!!! !! Stefano Sequi e Serjeck mi dicono siano andati via perché Stefano ha rotto il cavo del gas. Ma Capperi! Lo sapete che lo Zainetto di BXT è fornito di quasi tutto, il cavo gas l’avevo… Bastava chiedere, altrimenti che “Polverosi” saremmo? Lubecciu non c’è, proviamo a chiamarlo ma il cellulare squilla e lui non risponde. Non mi ricordo di averlo visto all’incidente. Qualcuno dei Polverosi è ancora voglioso e fa il porno-giro (l’anello Hard) poi tutti a casa. Dring! E’ Luca! E’ vivo sta bene ed è già a Poggio dei pini (sono le 16) e ha perso la traccia all’altezza del bivio incidente per cui ha saltato il ristoro. Ci aspetta al PoggioBar. Al PoggioBar arriviamo anche noi, io cotto più che alla due giorni di Villasimius, mah. Comunque, contento e felice per la bella giornata passata in compagnia di care persone e in moto. Birra e patatine a pacchi (nel vero senso della parola). Baci abbracci e poi a casa. Grazie a tutta la compagnia, siete sempre MERAVIGLIOSI! BrunoXT (Africano)


scrive DaniloDR:

Ragazzi ... gran bella giornatona. C'erano tutti gli ingredienti per una bella giornata e così è stato. Ci siamo divertiti, stancati quanto basta, abbiamo mirato bei posti .... una cavalcata in pieno spirito polveroso. 160 km di giro ben studiato e ricco (bravo Niko). Continuo a non sentire la mancanza del pranzone post cavalcata.


Scrive Franco:

proposito della compagnia approfitto per ringraziare tutti per la SPLENDIDA giornata trascorsa domenica scorsa alla motocavalcata dove lo spirito fraterno del gruppo lo si è potuto assaporare a fondo sia nei momenti meno piacevoli (pit stop per foratura di Maurizio) che durante il percorso che ha soddisfatto un po’ tutti: da chi si diverte a superare ostacoli (la maggior parte) a chi predilige le allegre smanettate (Toto in primis). Ringrazio inoltre Katia che nella pausa di rifornimento con le suo manine mia ha preso la banana J J J J J J J J J
e ora le foto!!!









le foto di Bruno:

Le foto di Danilo:

Video di Danilo: