"passaggio a nordovest con bonus"

uscita del 04 ottobre 2008.

Partecipanti : Stefano, Danilo, Maurizio, Giuseppe "K" e Giorgio.


Eccoci a noi.
Partiti in quattro, un bel gruppo tarato sulle lunghe distanze: io, Giorgio, Giuseppe e Maurizio.
Tempo piovoso e nuvole che viaggiano, per fortuna, piu' rapide di noi: ad ogni scroscio segue sole e vento. Non fa freddo e teniamo la strada aanche sotto la pioggia, che tanto ci si asciuga andando. Solo al Poligono decidiamo di prendere riparo dietro ad un bunker ad aspettare il passaggio della bufera. Poi, nel pomeriggio, vento e freddo ma asciutti.
Saliamo rapidamente da Sinnai a Serpeddi' e Monte Genis. Solo il vento potente impone attenzione piu' di quanto necessaria per questa strada. Come da programma, ci concediamo qualche divagazione, per altro marginale, tra Baccu Locci e Poligono: ormai sembra piu' naturale andare a vedere dove vanno certi viottoli sconosciuti piuttosto che tenere le strade note.
Dopo avere attraversato Perdasdefogu, scendiamo in direzione del "parco" di Bruncu Santoru (le virgolette del parco ci stanno tutte, ma non interessa: tanto, se succede, nel "parco" ci si finisce solo per sbaglio) e giungiamo finalmente "in zona operativa". Io e Giorgio avevamo dato un primo assaggio a questo settore l'anno scorso: eravamo passati dal settore di Perdasdefogu al Taccu di Ulassai-Osini sfruttando un varco in una vigna. Tornati ad un anno di distanza, eravamo stati invitati a lasciar peredere ed a cercare il varco piu' in la'.
Ed eccoci "piu' in la'". La strada asfaltata finisce ad un cancello per poi "morire" definitivamente appena oltre. Posto noto e bel panorama, ma la volta scorsa ci era sfuggito un viottolo che saliva alle nostre spalle e che sembra puntare solo delle pareti rocciose.
Convinti solo per lo studio comparato di mappe e foto aeree, saliamo una ripida sterrata, poco piu' di una mulattiera con un fondo di pietre smosse che, Giorgio a parte, mette in difficolta' un po' tutti.

Alla fine, misurata, riultera' incredibilmente breve: circa mille metri di sviluppo e neanche centocinquanta di dislivello, ma, credetmi, roba tosta. Termina la salita e ci troviamo sugli sterratoni del Taccu. Ci godiamo il panorama e scattiamo qualche foto per poi riprendere il percorso in direzione di Osini.

Mentre scendiamo nella vallata del Riu San Girolamo, ci cade l'occhio su una traccia carrozzabile al di la' del fiume: scende ripida da un'azienda e va a fermarsi in un pascolo a ridosso del corso d'acqua; poco prima si era vista una macchina parcheggiata dalla nostra parte del fiume vicino ad un'ansa e tanto ci basta per pensare che possa esserci almeno un passaggio pedonale.
Mica male: appena il giorno prima, sempre su mappe e foto aeree ero arrivato alla conclusione che dalla diga sul Flumineddu fino ad Ussassi non ci fosse alcuna possibilita' di attraversare la vallata.
Invece eccoci qui con il "passaggio-bonus": guado semplice, ma risalita della sponda piuttosto dura (ed io ci "scoppio" dopo avere incagliato la moto un bel paio di volte su un roccione).

Attraversiamo il pascolo seguendo il sentiero che ci porta alla base della strada che risale all'azienda.


Si fa festa per la vaccinazione dei bovini; ad uno di questi, al posto del vaccino, deve essere stata somministrata una lama tagliente alla giugulare e c'e' un gran vassoio di carne dal quale siamo invitati a servirci. E poi c'e' il resto, tipico di questi spuntini di campagna, compreso un barattolo dal quale esce un materiale dal colore e dalla consistenza della pasta lavamani ma che invece e' caglio di capretto.

Il vino e' buono, la sete e' tanta, e le chiacchere, e le conoscenze comuni (piccola, la Sardegna!) e il giro di murra e, tra le proteste dei nostri ospiti, si fa ora di andare.

Io mi dichiaro ufficialmente "storto" e dopo avere invitato i miei compari ad andare prudenti, parto "a fuoco" sullo sterratone finale.
A causa del cumbidu, ci manca il tempo di andare a curiosare tra Seui e Seulo (in Agenda per il futuro), ma ci consoliamo con una magnifica strada asfaltata che gira intorno al Monte S. Vittoria, sopra Esterzili. Arriviamo a San nicolo' Gerrei che fa buio. Siamo infreddoliti, ma molto contenti per l'esito della giornata.

Una gioranta lunga che va ad ingrossare le fila di quelle "memorabili".

Grazie a tutti ed alla prossima!

Stefano
AbuXivo