"Storie di Polverosi Enduristi"
da Cremona con furore :-))
uscita del 24 maggio 2008.

Partecipanti (in ordine di comparizione :-)
Nando, Maurizio "Citz", Alberto "da Cremona", Giuseppe "Peppe", Michele, , Marco, Antonello e Federico.


Scrive Michele :

Causa impegni vari, apprendo ora delle conseguenze dell'incidente successo a Antonello, a cui faccio i miei auguri di pronta guarigione. Non ho parole per esprimere il mio dispiacere, considerato anche che sembrava una banalissima caduta da cui ci si sarebbe aspettati danni irrilevanti.
Nel report che segue cerco infatti di descrivere anche questo aspetto, che ritengo non trascurabile.
Sabato arrivo in anticipo all'appuntamento al Gerebar, previsto per le ore 15,00 e trovo due motociclisti che non conoscevo con al seguito Gas Gas 450 e Honda XR 250. Uno dei 2 mi fa: "sei dei polverosi?" e io: "ho appuntamento qui con loro, e voi?" ci presentiamo, uno è Nando e l'altro è un amico di Cremona che, venuto qui per lavoro, ne approfittava per fare un giro in off con moto a noleggio.
Scambiamo 2 chiacchiere nell'attesa e nel mentre arrivano gli altri: Marco, Giuseppe, Antonello, Maurizio Citz, con il quale scopriamo di esserci già conosciuti in occasione di un meeting a cui abbiamo partecipato entrambi la settimana prima.
Dopo i convenevoli montiamo in sella e partiamo alla volta di Dispensa, dopo che Nando aveva rassicurato Marco sul fatto che lo Zio avrebbe fatto da apripista e lui avrebbe seguito il gruppo in quella che era stata definita una passeggiata....
Imbocco la sterrata che porta verso il cantiere per seguire anch'io, supero la zona battuta dai camion e, dopo aver percorso poche centinaia di metri, invece di trovarmi davanti la fila delle moto, la mia visuale è una pista in salita appena visibile a causa della nuvola di polvere che si alza, sollevata dalle sgommate delle moto lanciate a velocità per me impensabili... il gruppo va veloce con il pilota del Gas Gas 450 che tira come un dannato e l'amico che segue a ruota, nonostante abbia una moto da prestazioni modeste e con gomme quasi stradali.
Qualcuno si è dimenticato di dirmi che c'era una gara in corso?? Io proseguo alla mia andatura, conscio dei miei limiti, e cerco di ricordarmi la strada che avevo percorso 2 settimane prima per arrivare alla stessa destinazione e dopo un po' mi ritrovo davanti Antonello alle prese col suo K 525 a terra, quasi di traverso alla stradina, che si accinge a rialzarlo.
Mi fermo, scendo e gli vado incontro ma lui mi fa subito un cenno con la mano, dicendomi che sta bene e che può proseguire, mi avvicino e faccio qualche constatazione sullo stato del terreno quale possibile causa della caduta (inaspettatamente scivoloso perché molto secco, etc...) giusto per rendermi conto meglio della situazione, ma lui risponde in modo pacato e lucido, certo, un po' scocciato ma, dopo qualche controllo alla moto, mi dice che è tutto a posto, sale in sella e riparte. Quindi mi rimetto in moto anch'io.
Arrivo a Dispensa, dove gli altri hanno già messo le moto all'ombra della vegetazione e chiacchierano rilassati.




Antonello accusa un dolore al piede pestato nella caduta e decide di rientrare, lamentando la mancanza dell'appoggio sull'arto, con conseguenti difficoltà di guida; noi non diamo troppo peso all'accaduto, anche per sdrammatizzare ma lui è deciso (giustamente, come capiremo dopo). Lo salutiamo e nel mentre arriva il fratello di Nando (di cui non ricordo il nome) e, rilevato un ritardo di quasi mezzora di Alessio e Enrico, decidiamo comunque di ripartire, sicuri che ci avrebbero raggiunto all'appuntamento successivo.
Ci dirigiamo verso il Nuraghe e dopo un po' io e Maurizio, che cortesemente sta dietro di me, troviamo a un bivio Marco fermo insieme a Giuseppe, con l'amico di Cremona che torna indietro e i 2 "piloti in gara" che essendo sempre avanti al gruppo hanno bruciato la deviazione per il Nuraghe . Durante questa sosta che dura circa una decina di minuti arriva Alessio a cui chiediamo che fine avesse fatto Enrico. Scopriamo che lui ci ha trovati perché aveva sbagliato strada e che Enrico con tutta probabilità era già arrivato al Nuraghe, non essendo incorso nello stesso errore del primo dei due.
Morale della favola, Nando e fratello tornano indietro, si riuniscono al gruppo e arriviamo al Nuraghe che Enrico era già andato via. A questo punto decidiamo di tornare a Dispensa: io seguo Giuseppe e Marco sulla tagliafuoco (riesco a farla per la 2° volta indenne) poi, giunti a destinazione, i piloti decidono di intraprendere un altro percorso e ci porgono i saluti con annesse sgommate e impennate... Il resto del gruppo, composto da me, Marco, Giuseppe, Maurizio e Alessio invece punta a Cirronis.
Qui il percorso nel sottobosco è per me molto gradevole, l'immersione nel verde, gli odori, la gimkana per evitare rami e piante; a un certo punto troviamo dei tratti insidiosi con dei gradini abbastanza impegnativi da superare ma, in un modo o nell'altro, riesco a tirare fuori me e la moto (o forse è lei che tira fuori me...), in diverse occasioni con l'aiuto sopratutto di Maurizio e Giuseppe. Comunque a un certo punto arriviamo in una zona all'ombra ai bordi di un torrente, dove ci fermiamo per riposarci un po' e fare 2 chiacchiere.
Dopo una mezzora decidiamo di rientrare, si erano fatte le 18,30, e riprendiamo la strada all'inverso.

Il finale è come da copione: Poretti, patatine, chiacchiere e risate in buona compagnia.

Per concludere ringrazio tutti indistintamente di questo bellissimo giro che ha avuto purtroppo un evento sfortunato.


Alla prossima, se vorrete

Mike





Scrive Antonello:

In effetti è stata una cadutina banale, non è questa la sfiga, anche se in 4 annni di K 525 mi pareva di non aver mai toccato terra fra Geremeas e Dispensa. La sfiga sta nel fatto che quando sono finito a terra qualcosa (una pietra, un dislivello) mi ha fatto ruotare il piede destro verso l'interno. La rotazione laterale è forse l'unico caso in cui lo stivale cross non ti aiuta, anzi ti condanna (ne ho parlato anche con l'ortopedico), perchè la punta e la tomaia rigida lo fanno ruotare in modo secco senza dare scampo alla caviglia, "prigioniera" della forma anatomica. Uno stivale morbido tipo trial in quel caso aiuterebbe a distribuire la rotazione (ma sarebbe peggio in tutti gli altri casi).

Stavo andando tranquillo, anzi se avessi tirato sarebbe stato meglio perchè sarei stato più concentrato. La scivolata è dovuta a un insufficiente collegamento fra cervello, manopola del gas e ruota posteriore all'uscita di un tornante in salita, certamente scivoloso ma fattibile con qualsiasi moto. Il 525, come si sa, dà una botta di coppia come ruoti il gas: è divertente anche per questo, ma richiede appunto un collegamento accurato col cervello...

La caduta ci sta, però quando al ritorno sono ripassato sul luogo del misfatto il morale è andato a terra, perchè c'erano solo 3 o 4 pietre e un piccolo dislivello laterale: per mettere male il piede ci voleva il contributo della sfiga. All'andata ero convinto di avere solo una distorsione, per cui ho continuato senza alcun problema fino a dispensa. Lì mi sono accorto che zoppicavo un po' troppo e ho detto ai presenti che sarei rientrato, e magari mi sarei fatto fare una lastra ... al che Marco ha chiesto, facendomi dimenticare il dolore per le risa: "Ma hai già deciso cosa scrivere nella lastra?". Bastardo, LASTRA DI RADIOLOGOO, NON DI MARMISTA! Comunque mi faccio fare anche quella ("Qui giace ..." Anzi "Qui già c'è Antonello, adesso tocca a voi"). Però CON LA DATA IN BIANCO! :-DDD.

Così è la vita: sabato pomeriggio ero a Monte Paulis a chiaccherare con dei polverosi; domenica pomeriggio mi ritrovo al SS Trinità a chiaccherare con un ragazzo finito sul giornale quale reduce da un frontale in motorino contro un auto alla rotonda della 554-Poetto, mentre il lunedi sera l'ho passato sempre in reparto ortopedia a guardare al pc i filmini delle avventure di un simpatico sommozzatore commerciale cagliaritano (reduce da un incidente pazzesco), sposato in Cina, che gira il mondo a recuperare relitti e montare tubi in profondità.

E oggi sono qui a iniziare un periodo di "parentesi" sia dal lavoro che dalle uscite. Un po' lunghetto se dovessi seguire i protocolli ospedalieri: accetto nomi di ortopedici con esperienza sportiva esperti in recuperi veloci...

Grazie degli auguri e a quasi presto,

Antonello





Scrive Marco:

Beh…che dire……
Eh…eh…
Inizierei col descrivere l'amico di Nando di Cremona, innanzitutto simpatico…, e da mia richiesta se in moto ci sapeva andare mi ha anticipato Nando dicendo che è un buon manico ed invece lui mi dice "modestamente" che non è niente di speciale…
Io ridendo gli dico che comunque, vista la motina che ha affittato Hondina 230cc anche se bravo dovrà soffrire un po' , perché tutti abbiamo moto più potenti……
Si parte…..io dico a Nando….se volete tirare andate voi avanti , io nel caso faccio l'apripista salendo allegro ma non sparato….e loro…..Noo…che correre….non vogliamo rischiare….vai avanti tu…….tranquillo……
Bene…
Parto tranquillo…..alla mia prima impennatina su un sassetto dietro si scatena il finimondo , eh…eh…, Nando apre gas e mi infila in curva a sx seguito a ruota da Alberto con l'Hondina e assieme affrontano la prima curva a sx a salire con gamba sx fuori e moto che derapa di potenza in curva…….mi sembrava di essere a una gara di Dirt Track americano……ah…ah…
Ma il massimo è sicuramente stato raggiunto da Alberto che pur essendo forestiero dei posti…..mentre era dietro di me che li portavo a passeggio tra i boschi….si infoga da gas e mi supera… (da ridere) …..e fa tutto il tratto finale davanti e girandosi di continuo per vedere se lo seguivo e quindi era sulla strada giusta……
Incontenibile……ah….ah….(ovviamente di rallentare a farmi ripassare avanti a indicargli la via, non ci avra' minimamente pensato....ormai era primo!!! ..ah..ah...)
Dopo vari stop ad aspettare i fuggiaschi che continuavano a sbagliare strada ….tutti abbiamo deciso che era opportuno dividerci quindi, Nando, il fratello Federico e Alberto proseguono da soli direzione sottobosco e poi una brutta discesa che riporta giu' a Burrasca……Federico veterano di questa mulattiera annuncia che non sarà una passeggiata di salute …
Allegri ,infogati e spensierati, partono in ordine sparso….e col gas spalancato…….chissà quanti auto-inseguimenti avranno fatto :-D




Averli visti camminare è stato un piacere…….anche perché giù dalle moto erano le persone più responsabili ed assennate con le quali si potesse chiacchierare di moto……ma appena in sella…..dei matti...e anche bravi.

Da ricordare la comica avvenuta a Dispensa……
Antonello si lamenta che la caviglia gli fa male……vorrebbe togliersi lo stivale per vedere…..io gli dico "occhio che poi ti si gonfia e non chiude più lo stivale..ah..ah…" ……interviene Alberto che gli si avvicina e gli dice "fai vedere dove ti fa male".... Antonello "si…ma sei medico???"……"no..ma ho esperienza in prima persona :-)"……ed Anto"no..tu non vedi niente"
Nel frattempo noi stavamo ascoltando rapiti…..e Nando mi si avvicina e mi sussurra …"Alberto col fil di ferro fa miracoli…..AH…Ah…" e giù a ridere a crepapelle…
Bene…basta così …
Alla prossima ;-)

Ciaooo,
Marco