" I Tagliaboschi :-)" Mont'ARBU.

Maggio 2005

Nonno Danix tagliando i rovi._________________________La prima radura 3x3 sullo sfondo Danix e Marco.


Nonno Danix e zio Marco.________________________Il nipotino Calogero, noto Kalo.


Marco nel sentiero tagliato con Danix.______________________Danix contento con nuova manovalanza (Kalo)

Kalo passato troppo veloce :-)._________________________Danix su per la mula privè :-)


Marco su per la stessa mula.___________________Un tuffo nel verde :-)

Zio Marco, con le moto incastrate nei cespugli.____________Kalo con aria smarrita nel bosco incantato :-)))



Report

Report maggio 2005
Come dire...ohia le gambe!

Qualcosa è cambiato.
Al solito appuntamento di Simbirizzi, h. 15.00, oltre Nonno Danix e Zio Marco... arrivo anch’iooooo!
Breve chiacchierata e trasferimento verso la “Monte Pauli” Classic (qualcuno esclamerà: wow, che novità!!:-)))
Ma attenzione, non poteva mancare la proposta di Zio: “Ora che ce l’ho più grosso, ...il carburatore, tiri?”.
E quindi nella nuova 4 corsie per Villa, ecco a cosa avreste assistito: Nonno s’improvvisa una regola per la partenza e, mentre ci lascia fermi IN MEZZO alla strada (cosa piuttosto non piacevole, menomale che avevo lo specchietto ;-) Lui raccoglie un barattolo da terra e fa: “OH!! Folle, mani via dal manubrio e quando il bottolo tocca terra è VIA!”
Si dai, smettetela di ridere, lo so che ci mancava solo la tettona che fa cadere il reggiseno, però non è stata un cattiva idea.
Il proseguo? Dunque, come il bottolo tocca terra io zacco di prima, la moto si impenna, zacco di seconda e si riimpenna, terza e sono già a 100, quarta oltre 130 e decido di guardare dallo specchietto. Bo? Dove sono finiti? Vuoi vedere che ho sbagliato strada, e io che pensavo di essere primo :-))) Poco dopo mi spiegheranno che la moto di Danix si è spenta, :-DDD.
Marco non si arrende e ci fa riallineare in strada e riprendiamo dalla seconda: inevitabile la rivincita del Nonno mentre io continuo a difendermi bene su Marco. Anche lui poi ha dovuto accettare che la mia moto non si farà mai passare da un TTeddu con convogliatori MASNATA! :-))) Pensiero comune: menomale che non abbiamo moto da strada! ..AHH, Ragazzacci!!!
Arriviamo, senza ulteriori fessate, a Geremeas e subito ci avviamo alla volta della montagna.
Marco, avanti, fa da cicerone: in effetti si vede che la conosce a memoria, ma il fatto è che fa anche certe curve come se fosse su asfalto! Bo!?
Io cerco di stargli dietro, non voglio tirare (ormai ho ben poca voglia di rischiare :-( ), ma non voglio neanche staccarmi troppo dalle buone traiettorie di Marco. Nonno ...fa il Nonno!
Poco dopo il bivio per la discesa dei pietroni (ciao, ciao, vecchia conoscenza ;-))) i due “anziani” borbottano qualcosa e quindi qui si aprono le danze ...anzi le mulattiere!
Altro che sottobosco, sottocespuglio lo dovevano chiamare.
Iniziamo ad addentrarci in posti dove secondo me neanche i cinghiali ci vanno!
Ad un certo punto ho creduto che Danix, che era in testa, stesse inventando, perchè per me non c’erano tracce di passaggi. Ci siamo fermati in una “radura” 3x3, tanto che quando è arrivato Marco è sceso prima e ha infilato la moto tra due alberi ;-))))
Ed eccoci alle menzionate e famosissime opere di “bonifica” delle ipotetiche mulattiere da riaprire! (ma se gli riaprissero...).
Fuori il coltellaccio del Nonno ed il segaccio dello Zio (dopo il zigarro, però;-) e via alla pulizia del passaggio da tronchi “indiscreti” (come scendi dalla moto ti si ficcano in....), liane di rovo (una figata per il “sottogola”) e cespuglietti per la visuale.
Si, d’accordo, posti meravigliosi, passaggi tecnici che ti danno soddisfazione, sicuri e divertenti, ma anche il lavoro!!! Nonno fa: “Mi sembra di vedere un’altra mulattiera da questa parte, tu cosa vedi Marco?” e Marco “A me sembra che si salga di qua, tu cosa vedi Kalo? E io “Vedo due c.... che mi stanno facendo fare il c... per una volta che esco!!!!! Bastardi!!!!:-DDDD
Ne usciamo da una e rientriamo in un’altra, ma ormai mi sto veramente divertendo e addirittura spingo Danix ad entrare in un cespugliame fitto che ci costringe a fermarci e non occorre quasi mettere il cavalletto alla moto.
Proseguiamo a piedi, ci facciamo un pò di strada a segacciate e riprendiamo le moto.
Un’altro giro del genere e poi ci rilassiamo visitando un’altro sottobosco: incantevole atmosfera surreale con i raggi del sole che cercano di toccare terra attraverso la folta boscaglia.
Oltre i 30 metri di distanza si fa fatica a riconoscersi anche tra di noi belli colorati, tanto che, pensando alle grosse risate che molti si farebbero se torniamo a casa a piedi per aver perso le moto (Danix il GPS l’ha lasciato on-site!) faccio dietrofront e aspetto il ritorno degli altri due lanciando ogni tanto il famoso richiamo del Polveroso: “Dove c.... siete?” Rientro super tranquillo, a parte il “rodeo” che abbiamo fatto per far mangiare un pò di polvere a Danix, il quale ci ha prontamente punito con accelerazione al limite e sparatoria di sassolini :-))).
Birra a Geremeas e sgasata finale su asfalto.
Tutto qui.
Mi sono gradevolmente stancato, mi fanno un casino male le gambe ma comunque un grazie della simpaticissima uscita ai Polverosi DOC, e alle prossime.
Kalo TT600E