Come è nata la passione per le moto Mondial dell'amico Giacomo?

Il seme fu gettato a sua insaputa già nella sua tenera età, per germogliare in modo inaspettato verso i trent'anni.

Da piccolo abitava in un quartiere di Cagliari dove, comunemente a tutti gli altri quartieri, vi era un esercizio commerciale di vendita di frutta e verdura, la classica "bottega" degli anni '60.
Il proprietario di questa bottega aveva una fiammante moto "Mondial" 175cc. 4T., dagli splendidi colori oro/rosso magma metallizzato;
come tutte le mamme che andavano a fare la spesa in bottega, anche la mamma di Giacomo lo portava con lei, e scoprirono che il piccolo Giacomo, se lo facevano sedere sul Mondial, poteva rimanere lì seduto ore e ore, forse anche tutta la mattina, senza mai lamentarsi che si stava annoiando.
Un giorno, che è sicuramente rimasto impresso nella memoria dell'allora piccolo Giacomo, il proprietario della bottega, nonchè cosa più importante, proprietario del Mondial, si portò Giacomo a fare il giro dell'isolato con la moto, fu sicuramente una esperienza motociclistica importante per Giacomo.
Passano gli anni, ci conosciamo con Giacomo tramite suo fratello Massimo ottimo preparatore di motori 2T. delle moto da cross, aveva una marcia in più rispetto ai coetanei, molte delle sue modifiche ai cilindri, furono a poi realizzate anche dai costruttori di motori.
Insomma l'aria che respiravamo in quei 15 anni era di benzina miscelata ad olio motore, e fango dei campetti da cross.
E Giacomo, di un paio di anni più grande di me già col patentino, aveva una MV125, cosa strana per me, una "stradale".
Ci si intratteneva sino a tardi sotto casa dei Piacenza a parlare di motori e moto, mi ricordo un loro amico con un falcone 500 civile, bianco/rosso, nell'enfatizzare questa sua cavalcatura, da tutti noi guardata molto strana, arrivò a raccontare questa panzana:
un giorno mi hanno rubato il carburatore, sapete come sono tornato a casa? ho infilato il tubo benzina nel collettore aspirazione, ho aperto poco poco il rubinetto benzina e ho messo in moto, queste Guzzi non le ferma nessuno.....
E noi tutti giù a ridere, ma bah....
Va be' mi son fatto prendere la mano dai ricordi, ma torniamo a Giacomo.
Giacomo ormai trentenne vede in un cantiere una Mondial nera e bianca abbandonata, e qui scatta la scintilla.....
Prende il numero di targa e con una ricerca al PRA rintraccia il proprietario.
Questi al telefono gli chiede, ma cosa se ne fa di quella vecchia moto? perchè la vuole comprare?
e Giacomo, sà da piccolo ........la storia la sapete già..., quello gli risponde, ma la sa una cosa? quella moto prima era dipinta in oro e rosso e il vecchio proprietario aveva una bottega di frutta e verdura....
Sdeng....,
silenzio al telefono...., Giacomo si riprende da questa notizia (la moto che aveva sempre desiderato e con la quale aveva fatto chissà quante corse con la fantasia del bambino) e sicuramente le parole che ha pronunciato sono state:
la voglio a tutti costi, arrivo a prenderla.
L'affare si conclude felicemente per entrambi.
E qui inizia il primo restauro per riportare la moto alle condizioni originali, e come per tutti i collezionisti di moto una ciliegia tira l'altra e oggi possiede un'invidiabile collezione di moto Mondial, sicuramente la più grande e completa della Sardegna.
La sua passione verso questo marchio motociclistico l'ha spinto a fondare un'associazione "Gruppo Amatori Moto Mondial" alla quale sono associati anche i semplici appassionati senza moto (le ha tutte lui, scherzo..), che poi vengono pilotate in occasione di raduni, mostre o gare.
Ancora, è sempre a disposizione di chiunque abbia una Mondial che vuole restaurare, aiutandolo in prima persona, mosso solo dalla passione di vedere un'altra Mondial girare qui in Sardegna.
Insomma, è un carissimo amico al quale porgo un affettuoso augurio di aumentare ancora di più la collezione, magari con qualche pezzo che ha corso e vinto in pista.
Marco.
Cagliari, ottobre 2005.