MOTOCAVALCATA del Moto Club Arborea Novembre 2004

ARBOREA-S. ANNA-foresta di Morgongiori-ARBOREA


Il tracciato con il profilo altimetrico






l'attesa prima della partenza





la partenza verso il passaggio sulla spiaggia





La tagliafuoco su sabbia dopo la spiaggia





La 1a tagliafuoco in salita di S.ANNA





La 2a tagliafuoco in salita di S.ANNA





Il punto di ristoro su a monte Arci immersi nella nebbia





Ancora nebbia



Report in ordine cronologico

Report di Daniele Sanna:
La prima cosa che mi viene in mente è di fare i complimenti a Roby & C. per il bellissimo giro che hanno organizzato lui ed i ragazzi del Motoclub di Arborea. E' stato un giro dove abbiamo affrontato ogni tipo di terreno: dalla sabbia alla roccia, dalla terra soffice ai ghiaioni, dalle pietraie all'erba, dal fango alla terra dura, il tutto condito da nebbia, umido, pioggia e pioggerellina che ha reso alcuni tratti ancora più tosti e divertenti di quello che sarebbero stati. Belle pendenze sia in salita che in discesa, soprattutto in alcune tagliafuoco dove si sono creati inevitabili tappi con alcune moto ferme in mezzo al passaggio, belle mule pietrose dove alcuni hanno deciso di tornare anzitempo alla base, bello tutto il percorso con le deviazioni segnate da fettucce a parte una, quella dove ci siamo persi in 20. Qualche "bastard inside" deve aver rimosso i segnali e noi siamo andati dritti. Quella secondo me era una deviazione da far segnalare da uno dell'organizzazione perchè, fettucce a parte, era nascosta... inoltre il passo di una delle scope intermedie non era compatibile con alcuni di quelli che stavano dietro a lui, poi li' c'era nebbia fitta, qualcuno ha preferito rallentare e quelli dietro non superavano... insomma, quella scopa doveva aspettare al cancello, e non andarsene per i fatti suoi... poi alcuni di noi lo hanno ripreso e gli siamo stati dietro fino alla fine, alcune volte lo abbiamo affiancato per cercare di farlo rallentare... macchè, quello tirava ancora di più per paura di essere superato... sembrava in gara e non a fare da guida ad una motocavalcata... insomma, per condurre le motocavalcate ci vuole un pò più di maturità rispetto a quella dimostrata da questa persona, maturità che invece hanno dimostrato tutti gli altri dell'ORG, soprattutto nella gestione dei feriti, compreso il nostro Efix. Per il resto tutto ok, forse non avrei messo quel passaggio di 3 km di sabbia sulla spiaggia all'inizio del percorso... anche perchè mi ha fregato... infatti sono caduto dopo 50 metri, poi ho perso subito le braccia ed ho sofferto per mezza motocavalcata, ma poi i "nonni" escono alla distanza e sono arrivato quasi fresco come una rosa al ristorante dopo 90 km di libidine pura e di enduro vero... bonu su binu, bonus is malloreddus, bonu su sartitzu e totu su ki nci fiat... a atrus annus, cun saludi, trigu, binu bonu e allirghia ;-)
A si biri Daniele

Report di Calogero Pizzo:
Sarò molto breve. Ora ho capito cosa ha provato Marco Polo alla vista delLA GRANDE MURAGLIA:-)) La prima tagliafuoco mi ha dato un impatto psico-visivo non indifferente!!! Bella, Bellissima, divertentissima. COMPLIMENTI PER L'ORGANIZZAZIONE, bravo Roby e tutto il suo gruppo. Anche se mi sono ritirato a metà circa, credo di poter dare un voto OTTIMO al percorso, super variegato e impegnativo.... di sicuro per me e il mio TT ;-)) Per Giampaolo: ...ma perchè ti sei spostato e mi hai lasciato cadere come una patata? Su di te contavo un appoggio... SOLIDO :-DDD Alle prossime
Kalo TT600E con il codino... fra le ruote! ;-)

Report di Marco Cornaro:
Veramente tanti complimenti a Roby e tutti i ragazzi del motoclub Arborea, un bellissimo tracciato, una assistenza ottima delle scope e un tempismo incredibile nel dare soccorso agli infortunati con jeep e carrello e quad, proprio verso quest'ultimo che con i classici pregiudizi da motociclista li ho sempre guardati un pò di traverso, mi son ricreduto quando ha recuperato Efix giù dai dossi di una splendida tagliafuoco e lo ha riportato su strada per essere trasportato all'ospedale (un bel pò di punti all'indice della mano sinistra, auguroni Efix). Che dire forse mancava solo l'ambulanza e l'elicottero:-))), ancora bravi, mi sono sentito veramente protetto. E ora il report vero e proprio, mi ricordo poco perchè i posti belli erano tanti, e quindi inizio con la partenza su un Km si sabbia smossa delle moto su un sentiero largo due metri, avete letto del Touchet (si scrive così? boh), unu casinu, è stato l'unico punto dove ho un pò sofferto per mancanza di esperienza su sabbia, sono partito in mezzo al gruppone e ci siamo infilati a moto appaiate ognuno nel suo solco, uno a dx e sx, lì sapevo benissimo che per avere più direzionalità dovevo dare tanto gas, ma il ricordo dell'infortunio dell'amico di Roby mi ha bloccato la manetta e in più ho pensato, se dò gas e poi ci zappulo quelli dietro mi arrotano aiuto:-)), e quindi ho parzializzato galleggiando sulla sabbia e facendomi infilare da molti smanettoni, bello comunque, mi devo allenare sulla sabbia, a trovarla però una spiaggia così. Subito dopo una tagliafuoco in pianura sempre su sabbia, ma qui essendo notevolmente più larga i rischi di cadute sono diminuiti e quindi un pò più di GAASS. E così siamo arrivati alla tagliafuoco in ripidissima salita di S.Anna, da giù sembrava veramente impegnativa, in più, a tre quarti della salita si è formato un tappo di gente arrumbulata, cavolo se cadono quelli col CR deppi ressi unu casino, parte Giuseppe DR600 e inizia la scalata benissimo, ma proprio un CR gli si mette di traverso nel punto balordo accupandogli tutte le traiettorie buone, da giù lo vediamo ancora in sella scegliere una traiettoria impossibile per non arrotare il Cr e la inevitabile scivolata, peccato, senza CR ci sarebbe salito alla grande; dopo ci dirà che nella zappulata gli è saltata anche la catena!!!, comunque grazie ai ragazzi di Arborea hanno rimesso tutto a posto ed è potuto ripartire. Subito dopo, vediamo un ragazzo di Baunei in terra, dopo sapremo che si è fratturato una scapola e un polso (auguroni di pronta guarigione) aveva un CR 500 a due tempi, minchiaa; Qui la macchina organizzativa ha mostrato il lato migliore, in cinque minuti si è arrampicato una Jeep-carrello e hanno recuperato moto e ferito per portarlo all'ospedale, bravi. Dopo di che mi ricordo un pò poco, molti sentieri svelti, la pioggia, la fitta nebbia in quota, un bel sentiero in discesa strettissimo e molto guidato reso viscido dalla pioggia,una bella mula in salita tutta pietre, un ristoro con due furgoni bar, un'aranciata fresca brrrr (eravamo tutti fradici e infreddoliti in mezzo alla nuvola :-))), funghi giganteschi tipo bosco incantato, la ripartenza dopo il ristoro con altri sentieri in mezzo al bosco con la nebbia fittissima che in alcuni tratti non sapevi se c'era una curva, qualche moto che a causa della nebbia ha tirato dritto nei cespugli, e un giro a vuoto perchè ci eravamo persi. Qui, ormai smarriti e bagnati, appena usciti dalla nebbia o nuvola delle alture, stavamo per sgommarci direttamente ad Arborea, meno male non l'abbiamo fatto perchè ci saremmo persi un divertimento incredibile, le montagne russe. E si, dopo aver percorso un pò di stradine con nebbia arriviamo su delle tagliafuoco rialzate con canali di attraversamento trasversali con un ripido dislivello di quasi 10 metri, uno sballo, arrivato al primo, vedo quelli davanti a me rallentare, boh, strano è tutto perfettamente piano, subito dopo vedo le moto sparire, cavolo, rallento un pò e arrivo forse un pelo veloce nella ripida discesa, i percorsi sono solo due con al centro un cespuglione che sembra nascondere un pozzetto in cemento, ovviamente la mia traiettoria in discesa era verso il cespuglione, scarto rapidamente sperando di non tagliare la strada a un'altra moto, ero solo:-)), e passo, e subitissimo la ripidissima salita ,figoo; ci prendo gusto e il giochetto l'abbiamo ripetuto almeno 6 volte, bellissimo nella salita ti sentivi schiacciato sulla moto con le sopensioni forse a pacco e tirato su dalla potenza del motore, una sensazione mai provata, fighissima. Purtroppo la contettezza di tutti noi viene incrinata dall'arrivo della moto di Efix guidata da Simome (Disasterrr), Efix si è accappottato in fondo al solco dentro un fangone, e arriva subito Efix trasportato dal Quad dell'assistenza; per fortuna i danni sono parzialmente limitati, un dito un pò maciullato e la tempra di Efix che dalla gioia del giro non era minimamente scosso, eh i polverosi .....! Il giro era ormai finito e siamo rientrati ad Arborea per il pranzo. Gran bel giro in sicurezza, GRAZIE. Ed ora un ringraziamento a Giuseppe, se non fosse stato per lui che ha affittato il furgone andandolo a prendere, riportarlo e guidarlo, io e molti polverosi non ci saremmo stati a questa bella motocavalcata. Curiosità, per me che guardo quasi con più interesse le vecchie moto delle nuove, ho notato un bel DR350 (Ciao Citz) modificato con una forcellona forse di Honda, ammortizzatore modificato e forse forcellone più lungo, insomma un semiufficiale:-)) come il mio TT:-)))
Ciao picciochusu,
Marco.

Report di Giampaolo Carboni:
Ciao a tutti.
Danix ha scritto più o meno tutto ciò che avrei scritto anche io (personalmente ODIO la sabbia!!), anche se a parte l'episodio del cancello e della fettuccia scomparsa, non mi sono neanche accorto della scopa intermedia che tirava troppo.... Ho fatto molti pezzi più o meno da solo, però il percorso era sempre bello tracciato sia dalle moto che ci hanno preceduto che dalla fettuccia (penso che ti copieremo l'idea, Roby....). Nel famoso cancello, secondo me, avrebbe dovuto fermarsi la prima "guida" dell'organizzazione accorgendosi che la fettuccia era sparita, far passare tutti quelli che lo seguivano immediatamente e farli aspettare dall'altra parte del cancello sino a che non fosse arrivato un'altra "guida"...il primo avrebbe potuto poi proseguire col primo gruppo più veloce... Comunque, col senno di poi tutti i ragionamenti sono facili, e io so benissimo che nel momento del problema non si ha tutta la freddezza e lucidità per prendere le decisioni avendole ragionate per un po'! Sicuramente, per le prossime volte, per le "guide" sarà utile mettersi in tasca qualche metro di fettuccia e sostituirla laddove qualche idiota dispettoso (o qualcuno che si è sentito "leso" dal passaggio delle moto per altri motivi...) avesse tolto la fettuccia; è ovvio che almeno il primo che passa deve conoscere PERFETTAMENTE il percorso e ricordarsi dove è stata messa la fettuccia, in modo da accorgersi al volo se c'è ancora o è stata tolta. Alla fine, direi che il bilancio è stato decisamente positivo, e sono contento per Roby e tutti gli altri che la partecipazione sia in crescita, anche grazie alla posizione che rimane abbastanza vicina a tutti i punti della sardegna.....Ringrazio quindi Roby, Giancarlo, Simone, Alessio, il ragazzo col quad e le altre "guide" di cui non ricordo il nome, oltre a Guido e a tutto lo "staff logistico" del ristoro: avete fatto un ottimo lavoro!!! Spero di rivedervi presto, e se non prima, alla "4° MOTOCAVALCATA DEL SUD EST" che sarà sicuramente il 20 marzo o il 3 aprile a Villasimius....vi faremo sapere in tempo! Saluto anche il gruppetto dei polverosi (Danix, Efix, Giuseppe, Marco, Alessio, Kalo il "tamponatore") e Gianluca&Biba, che ormai sono diventati un tutt'uno quando sono in moto! Ci vediamo prossimamente!!!
A si biri...
Giampaolo Carboni

Report di Efisio Escana:
Rieccomi...
Dopo i viavai all'ospedale marino sono rientrato. Fazit della caduta: trauma da schiacciamento, 16 punti per lacerazione della cupola 2° dito mano sinistra e ahimè, frattura parte superiore della falange. Detto ciò vorrei ringraziare tutti per gli auguri dati, la simapatia e tutto l'affetto e amicizia riportatami. Ma smettiamola con le note dolenti, e fatemi raccontare con quale entusiasmo ancora adesso ripenso alla splendida giornata passata in sella. Devo dire che son partito, non senza qualche timore e dubbio concernente la riuscita nonché le capacità di poter affrontare la parte hard di questa cavalcata. Ma chi mi conosce sa bene che non è la caparbietà che mi manca senonchè l timore di far da tappo e rovinare la giornata agli altri. Detto, fatto si parte... SABBIAAAAAA...AIUTOOOOO..... Per la prima volta mi ritrovo dover combattere con gli sbacchettamenti di cui tanto ho sentito parlare.... Che fare? .... Il buonsenso mi dice rallenta ... Mai sia ...peggio che mai ... Ed ecco riaffiorare i moniti di smanettoni che scrivono di qua e di là ... Quindi resetto il buonsenso di padre di famiglia mi piazzo sulle pedane ... Culo indietro (in speranza non venga investito ....:-))) ), chiudo gli occhi e daje ... Smanettata di polso destro ... Miracoloooo ... La moto inizzia a galleggiare ... Gli sbacchettamenti meno violenti ... Basta lasciarla scorrere ... E come d'incanto mi appare uno scenario nuovo .... Scenari da sogno ... Irreali a mio avviso ... Mi ritrovo a sorpassare Marco, Giuseppe e tanti altri ... Azz penso io ... Non può essere .. Impossessato da qualche spirito dakariano..:-). Arrivati all'asfalto con le braccia oramai ridotte a pappamolla penso che mi possa riposare un po' negli sterrati a noi cagliaritani più consoni ... Manco per la pepita ... Ghiaione più profondo e pesante della sabbia ... Quindi ridaje di gas e andiamo avanti con le braccia che man mano iniziano ad implorare pietà. Si va avanti con un buon ritmo finchè vedo il gruppo fermo davanti a me ... Bene penso .. Non sono l'unico con le braccia indolenzite ... Alquando scruto il continuo della via .... Gulp ... Un muro dinanzi a me .. Una salita bella lunga con 2-3 moto di traverso che tentano di salire .. Chi spingendo chi ruzzolando chi cercando le ali ... Va bè .. Mi dico ... Riusciremo anche in questa ... Quindi di nuovo il famoso click all'interrutore e daje in su ... E miracolo .. La nuova gomma mi porta su senza scodinzolamenti in seconda tranquillissimo. Arrivato in cima attendiamo Giuseppe che poveraccio è rimasto a metà incerto se sorvolare un CR che gli ha bloccato la strada oppure portarselo con se al volo. Fatto sta che poveretto ha perso lo slancio e pure la catena. Ricongiuntici si va avanti senza più grosse difficoltà in scenari da sogno, specialment il toboga nel sottobosco che mi ha messo voglia di tirare un po anche per il tratto successivo. Accortomi che dietro di me non c'era più nessuno mi sono fermato, acceso una sigaretta in attesa degli altri, finchè arrivò Gianpaolo, anche lui stregato dal sottobosco, con un sorriso che gli arrivava da un orecchio all'altro. Finalmente arrivarono gli altri con la brutta notizia che Calogero si era ritirato. Peccato, si è fatto i percorsi più duri e mo che diventava scorrevole ... Ma è giusto così, ognuno deve essere conscio delle sue forze e non deve dimostrare niente a nessuno. Quindi ristoro, con tanto di rinfresco, dal camioncino e dal cielo che non ci risparmiò di una bella doccia per calmare i bollori dell'adrenalina accumulata fino ad allora. Si riparte per ... Bohhhhhh ... Non so ... Nebbia ... Nebbia ed ancora nebbia .. Poi asfalto, asfalto ed ancora asfalto ... Dubbio .. Non ci saremo persi? .. Eh già ...e non eravamo gli unici altre moto stavano tornandi indietro finchè non vedemmo un addetto che ci rimise sulla retta via. E che via ... Tagliafuoco belli ... Salite, discese e fangooooooooo ... E sotto il fangooooooooooo???? Il resto è storia ..:-) Ringrazio ancora tantissimo tutti i polverosi, l'organizzazione tutta e specialmente Roby chiendogli di ringraziare tutti i soccorritori (il ragazzo con il quad, il ragazzo con il crf bianco, i ragazzi che mi portarono all'ospedale). Arrivederci al più presto ragazzi Vi saluto dicendovi che ciò che mi è capitato non turba di certo il ricordo della giornata passata. Lo valuto come sfiga essendo rimasto incastrato chissà dove con il dito. Quindi non vedo l'ora di rimettermi in sella, fino ad allora Spassiasii, e asi biri mellusu
Ciaz
Efix

Report di Giuseppe Nissardi:
Premetto che non mi ricordo molto bene il giro percorso. I posti erano per me totalmente nuovi ed il ritmo della "passeggiata" così frenetico, rispetto agli standard delle uscite di noi vecchietti polverosi, che non sono riuscito a memorizzare granchè. Mi scuso quindi se farò un po' di confusione e forse mischierò la cronologia dei ricordi, che mi rimangono come immagini isolate, molto vivide e sicuramente quasi tutte molto piacevoli. Cominciamo dall'inizio, cioè due settimane prima del giorno X con una estenuante ricerca di mercato per trovare un furgone a nolo ad un prezzo ragionevole che contenesse tutte le moto, una snervante trattativa con i polverosi per capire chi dovesse venire, come e quando caricare le moto, a che ora partire e vari altri particolari organizzativi che mi hanno spinto sull'orlo di una crisi di nervi. Comunque, soprattutto grazie alla provvidenziale entrata in scena di Alessio con relativa macchina e carrello, alla fine tutti i tasselli sono andati al loro posto. Sabato alle 19 il furgone si è materializzato, con qualche piccola magagna ma tutto sommato funzionante, e dopo infiniti giri e discussioni con Kalo e Marco, verso le 23.30 il "Polveroso Truck" era pronto, carico delle tre rispettive moto, con lo spazio per quella di Efix, ed affidato alla custodia del ferocissimo Orazio :-DDD. Io e Kalo, emozionatissimi per la nostra prima motocavalcata, non abbiamo chiuso occhio, Marco invece non ha avuto problemi e il mattino dopo verso le 7, dopo mezz'ora di tentativi con bussetti di campanello e squillini di telefono, per svegliarlo e farci aprire gli abbiamo dovuto lanciare una bomba carta in giardino. Finalmente si parte fra lazzi e frizzi, siamo molto gasati. Il povero Efix, invece, è stato puntuale e ci attende solitario nel gelo dell'alba al parcheggio MZ. Ormai siamo pratici e la sua moto viene caricata e fissata in 2 minuti. Posso finalmente confermare che di moto come le nostre (DR600 o TT600) nel Ducato Maxi ce ne stanno max 4, caricandole bene, per moto più snelle non lo so. Arrivano anche Danix e Alessio, Efix sale in auto con loro e via a tavoletta verso Arborea. Arriviamo abbastanza puntuali, scarichiamo, ci cambiamo, ci iscriviamo, facciamo due chiacchiere con gli altri polverosi: Gianlu e Biba, Giampaolo e Sergio, conosco finalmente di persona Roby e Stefano, resta il tempo per cazzeggiare un po' e guardarsi attorno. C'è un sacco di gente, circa 75 moto, e mi accorgo con terrore che hanno tutti enduro vere e toste, tipo Ktm e simili. Di più pesante del mio DR c'è solo il GS di Stefano (che però fara il giro soft), di più vecchio (classe 1985) mi sembra niente. Comunque non c'è più tempo per andare al gabinetto, si scaldano i motori e si parte. Il primo tratto è sulla spiaggia, si può scegliere tra una stradina larga un paio di m con sabbia molto soffice e solchi scavati dagli altri ed un fuori pista sui lati rialzati con fondo più solido per la vegetazione, ma anche pieno di dossi e buche e immondezza varia. Facciamo l'errore di partire abbastanza avanti e mi accorgo subito che il 99% degli altri è assatanato. Viaggiano tutti a manetta e ti superano sfiorandoti a destra e sinistra mentre tu sbandi fra i solchi. In effetti per andare bene li dovrei imitare aprendo tutto ed alleggerendo l'anteriore, ma una cosa è farlo su spiaggioni vergini e deserti in gruppo ristretto, come facciamo a volte d'inverno dalle nostre parti, ben altro è farlo in questa specie di enduro del Touquet pieno di solchi, dove se cadi ti arrotano in 25. Dopo avere rischiato due infarti da sfioro penso ai miei 3 bambini piccoli e mi sposto di lato rallentando l'andatura. Così va meglio e, a parte un pezzo di legno di cassetta munito di chiodi che vola chissà come e mi si incastra sotto il traversino del manubrio, concludo il tratto senza problemi. Finita la spiaggia si gira a destra e c'è ancora sabbia, sotto forma di tagliafuoco in mezzo alla pineta. Qui va bene, la pista è bella larga, si possono scegliere traiettorie vergini e gli smanettoni sono scomparsi all'orizzonte. C'è un po' di erbetta, la sabbia è più compatta e per il DR è la morte sua: smanetto anch'io e finalmente inizio a divertirmi. Poi c'è un trasferimento su asfalto verso monte Arci, il gruppetto polveroso si ricompatta un po' e ad un semaforo io e Marco passiamo con l'arancione e perdiamo nuovamente gli altri. I ricordi si fanno confusi, si comincia a salire e c'è molta ghiaia grossa e profonda, con solchi che ti fanno sbandare. E' un fondo a cui non sono abituato e ricomincia la tensione, gli altri ti sparano pietre in faccia. Poi in lontananza vedo la tagliafuoco bastarda di cui mi ha parlato Roby. Man mano che ti avvicini fa sempre più impressione, è larga come un aereoporto, lunga, ripida e…..bastarda! Mi fermo sul primo cucuzzolo, lascio passare un po' di gente e comincio a studiarla, gli altri che salgono sembrano formichine. C'è un CR fermo di traverso nel punto più ripido, aspetto un po' e, visto che non si sposta e che gli altri sembrano passargli a fianco senza troppi problemi, decido di provare lo stesso. Arrivo nel punto balordo un po' troppo veloce e cambiando traiettoria finisco sullo sconnesso e cado. Merda! Riesco faticosamente a girare la moto verso il basso ed a rimetterla in piedi, ma c'è qualcosa che non va, non scende. Arriva un angelo dell'organizzazione e mi da una mano: nella caduta la catena ha raschiato sulla roccia ed è mezza uscita e la ruota posteriore è bloccata. L'amico mi spinge all'indietro per un metro verso monte e la catena va a posto, lascio passare gli ultimi e torno giù a motore spento. Mi riposo un pochino mentre si organizza il recupero del ragazzo di Baunei che è caduto e si è fatto male (tanti auguri, Carmine) e poi riprovo a salire. Questa volta va meglio, in prima e con un filino di gas si sale tranquillamente e arrivo in cima tra gli incoraggiamenti e gli sfottò degli amici polverosi. Poco più avanti, a metà di una tagliafuoco trasversale in discesa con fondo in roccia, è fermo il gruppone per soccorrere l'infortunato. Arriva anche Calogero che per non farsi notare cade da fermo sfiorando Giampaolo (e ancora non gli fa male il braccino :-))). Poi si riparte e non ricordo bene, sicuramente alla fine della discesa si torna a salire, forse c'è una mula non troppo difficile, probabilmente entriamo nel bosco, forse inizia la pioggerellina, la nebbia, molto FLUUORO, ADRRRIANA, ADRRIANA…. BOH!!! A un certo punto vado a sbocciare con la piastra salvamotore un sassetto tondo da 40 cm di diametro. Il rumore è brutto, ma il sasso rotola via di lato e il DR non dice manco ba. O forse questo è successo più avanti? BOH! Comunque Marco da dietro vede la scena e gli sembra che l'abbia scalciato con il piede sinistro. Più avanti mi chiederà come ho fatto a non massacrarmi il piede, e 'ta seu Giggirrivarrombodituono? :-DDD. Il ricordo nitido successivo è la discesa single track nel fitto del bosco, la pista è larga 20 cm e scende ripida a tornanti in mezzo agli alberi. Sembra il bosco di Biancaneve, è tutto pieno di funghi enormi di tutti i tipi, mancano solo i puffi ed i 7 nani. In compenso è pieno di cercatori di funghi con il loro bravo cestinetto che ci guardano storto. Davanti a me scende con sicurezza Gianlu con Biba dietro, evito di guardarli e mi concentro sulla guida perché mi ricordo di Kalo che si era distratto facendo la discesa dei pietroni dietro a loro e si era lussato la spalla. Questo slalom speciale è bellissimo e lunghissimo. Poi finisce e inizia una sterrata veloce in discesa con tantissimi guadi asciutti cementati e rivestiti in pietra. Adesso ho davanti Efix e smanettiamo, ad ogni guadino si rallenta per poi accelerare e cercare di uscire in monoruota. Alla fine una guida ci fa cenno di girare a sinistra, dove inizia un'altra mulattiera nel bosco, siamo più o meno al Km 50 dalla partenza. Questa è più impegnativa, ripida, con pietre smosse anche abbastanza grandi e sui bordi terra ed erbetta scivolose. Mi diverto a slalomare facendo sponda sui bordi rialzati in terra, ma forse esagero un pochino, mi scompongo sui pietroni ed esco dritto in diagonale sul lato sinistro, dove c'è una specie di letto vuoto di torrente più basso di circa mezzo metro rispetto alla strada. Abbandono saggiamente in volo il DR al suo destino ed io per fortuna non mi faccio male. A lui va un po' peggio, rimane adagiato sui massi con le ruote per aria ed il serbatoio in basso che sgocciola benza dallo sfiato. Spengo il motore prima che esploda qualcosa e controllo la situazione. A prima vista c'è solo una freccia rotta, ma di sollevarlo da solo e rimetterlo in strada non se ne parla proprio. Allora mi metto in mezzo al sentiero e mi sbraccio per fermare gli altri. Il primo ad arrivare è Calogero, che si ferma 20 m prima a bordo strada e resta immobile a braccia conserte. L'occhio e spento e l'unico segno di vita è una vocina in falsetto che ripete:"Mi fa male il bracciiiino" :-))). Il ragazzo è ormai andato! Per fortuna segue la cavalleria pesante: Marco e Giampaolo, con il mio scarsissimo contributo, in un baleno raddrizzano il DR, lo rimettono sul sentiero, mi aiutano a rimettere in moto ed a ripartire con una energica spintarella. Nel frattempo lascio le chiavi del furgone a Kalo che si ritira causa postumi della lussazione della spalla (il bracciiiino ;-))) e torna giù verso il campo base. Certo che per solidarietà verso noialtri poteva anche restare ad aspettarci sotto la pioggia! Comunque io riparto seguito dai miei angeli custodi. La mula continua a salire ripida ed un po' incasinata e anche io sono cotto ed ho difficoltà a guidare in piedi. La seconda entra con difficoltà perché ho storto la leva del cambio, ma ora non c'è tempo di fermarsi a raddrizzarla. Mi accorgo anche di guardare ogni tanto il contaKm per vedere quanto manca alla fine. Più su ci sono dei tornantini con gente ferma in mezzo, ma ci passiamo senza danni e finalmente arriviamo in cima. Ora si fa una sterrata veloce in piano, la nebbia è molto fitta e devo stare attento a non perdere le fettucce segnalatrici. Passiamo sotto i generatori eolici di M. Arci. Qualche gruppo è in manutenzione posato a terra e fa una certa impressione passare a fianco a quelle pale enormi, lunghe decine di metri, che spuntano improvvisamente dal nebbione. Finalmente si arriva al ristoro intermedio organizzato con i furgoni in uno spiazzo al margine del bosco. Si mangia e si beve qualcosa, chi ne ha bisogno fa il pieno, si tira un po' il fiato e si fanno due chiacchiere. Io ne approfitto per raddrizzare la leva con l'assistenza del famoso meccanico culo di gomma :-DDD e per mettere la cerata perché ora piove di brutto. Dopo un bel po' di sosta siamo tutti in crisi di astinenza, ci rivestiamo, mettiamo in moto, scaldiamo i motori ed a un certo punto qualcuno parte e tutti gli altri dietro a manetta. Qualcuno?!? Qualcuno chi????? Si è poi scoperto nei giorni successivi dopo qualche polemica che il Signor Qualcuno non era una guida dell'organizzazione, ma un partecipante pieno di iniziativa. Le guide invece pare fossero ancora dentro i furgoni a finire di sistemare la roba e, colte di sorpresa dagli eventi siano partite a razzo all'inseguimento del gruppo, che era ormai lontano (perfino noi polverosi lenti :-DDD). Voci non confermate dicono anche che una guida particolarmente veloce sia riuscita a superare tutto il gruppo, pur essendo partita dai box, e ad affiancare Qualcuno facendogli segno di fermare e ottenendo l'effetto opposto: "col ca##!!!%%o che ti faccio passare!". Manco fosse la stradale che lo voleva multare! :-DDD Lasciando perdere queste leggende campagnole posso solo confermare che ci siamo fatti una allegra gitarella di gruppo su uno stradone in discesa con abbondanti curve, parte sterrato e parte asfaltato. Dopo svariati Km senza vedere fettucce siamo poi tornati indietro guardando a destra e a manca con aria perplessa alla ricerca della deviazione perduta. Quando ormai stavamo per lasciare perdere e andarcene a pranzo, per fortuna, è comparsa la scopa in quad che ci ha indicato la strada giusta (da cui qualche "burlone" aveva fatto sparire le fettucce). Si passa un varco in una recinzione e inizia un tratto in discesa molto veloce con frequenti curve secche, rami sporgenti sulla strada e fondo variabile da sabbia a roccia a terra. Stranamente, per effetto dell'errore di percorso, mi trovo abbastanza davanti nel gruppo e visto che mi sono riposato e rinfrancato mi metto a camminare più veloce. Riesco anche per qualche breve tratto a tenere il passo di chi mi sta davanti, anche se ogni tanto prendo qualche innocuo lungo nelle curve e mi passano in tre o quattro per volta. Comunque mi sto divertendo come un matto. Ho smesso di controllare il contaKm e mi accorgerò solo a fine giro che si è scassato al Km 76. Verso la fine della discesa uno che mi ha appena superato si schianta a tutta velocità contro le fronde di un ramo (o forse è un albero mezzo caduto) sporgente che occupa quasi tutta la strada. Ci passa attraverso, ma si ferma qualche metro dopo per controllare i danni. Io passo più a bordo strada e l'impatto è meno violento, ma decido che è ora di darsi una calmata, rallento un po' e mi lascio superare dagli ultimi assatanati. Ormai siamo in pianura e percorro uno sterratone molto veloce. Gli smanettoni sono scomparsi all'orizzonte, tranne due che camminano poco più veloci di me, e dietro il gruppetto di coda con gli altri polverosi non si vede ancora. Inizia l'ultimo, e forse il più divertente tratto del giro. Si gira a destra e si entra in una tagliafuoco bella larga che va su e giù su per delle collinette arrotondate, come delle ciclopiche whoops alte una decina di metri. Davanti a me vedo in lontananza le moto che appaiono e scompaiono nel saliscendi come in un videogame. Ti tuffi giù per la collina prima con cautela per scegliere la traiettoria buona, poi apri e mandi le sospensioni quasi a fine corsa in fondo al buco e risali a manetta fino in cima, e così via per 6 o 7 volte, una vera libidine. Purtroppo ora è finita, si sbuca sull'asfalto e mi fermo ad aspettare gli altri che arrivano alla spicciolata. Manca all'appello Efix e quando iniziamo a preoccuparci lo vediamo arrivare trasportato dalla scopa in quad, con la mano sinistra avvolta in un fazzoletto insanguinato. E' dolorante, lo aiutiamo a togliere il casco e ci racconta cosa è successo. Ha fatto le megawhoops con un po' di traffico e in fondo ad uno degli avvallamenti è finito sulla traiettoria sbagliata e la ruota anteriore si è impuntata in una buca fangosa. Forse c'era anche una pietra, ma comunque Efix ha fatto un brutto volo, uno che ha visto la scena ha detto che la moto ha fatto una capriola all'avanti. Più o meno nello stesso punto era caduto anche un altro. Efix si è quasi staccato la punte dell'indice, unghia compresa. Arriva anche la Topona Gas Gas, portata da uno della organizzazione, tutta ricoperta di fango, ma abbastanza intera. Aspettiamo ancora un po' mentre si organizza il trasporto dell'infortunato all'ospedale per ricucirlo e della moto. Efix è seccato per l'incidente, proprio a fine percorso, ma soprattutto preoccupato per il pranzo, perché ha fame. Questo si che è un polveroso tosto :-))). Comunque lo affidiamo agli angeli custodi e ripartiamo per concludere il giro, dopo avergli promesso che due olivette gliele avremmo tenute da parte. Restano solo pochi Km di trasferimento su asfalto e sterrato veloce, che facciamo sotto la pioggia, e torniamo al furgone. Kalo è già arrivato felicemente, ci cambiamo anche noi (bella cosa poterlo fare al riparo quando piove e tira vento freddo ;-))), carichiamo le moto e andiamo a pranzo. Si mangia e si beve in allegria, l'unica preoccupazione è il ritardo di Efix, il telefonino non prende e non riusciamo a sentirlo. A fine pasto ci danno sue notizie i ragazzi i Baunei che erano in ospedale con Carmine (scapola e braccio fratturati): Efix lo stavano ricucendo, probabilmente viste le sue manone e la dimensione dello sbrego hanno usato una Singer ;-))). Finalmente arriva anche lui e, visto che qualcosina da mangiare gliela hanno lasciata, si rifocilla e si consola. Oramai si è fatto tardi, è tempo di partire, anche perché dobbiamo restituire il furgone alle 19. Carichiamo rapidamente la Topona e via. Gli equipaggi sono cambiati, ora in furgone siamo io, Marco ed Efix, che accompagneremo a Villaspeciosa, mentre Kalo sale in macchina con Alessio e Danix. Il ritorno è una ininterrotta passata di acqua con la 131 mezzo allagata e pensiamo al povero Stefano che se la fa col GS (l'hai voluta la motocicletta? E allora nuota! :-DDD). Efix non ha perso il buon umore e ci intrattiene con racconti della sua vita di musicista giramondo. Lo scarichiamo al volo e corriamo a casa, siamo in ritardo ed il noleggiatore ci aspetta con il cliente che deve ritirare il furgone. Scarichiamo tutto il resto velocemente a casa mia e, visto che ha smesso di piovere, Marco, che non si fida a dormire lontano dal TT, riparte in moto. Verrà punito da un acquazzone verso Quartu. Io e Kalo intanto riportiamo il furgone e iniziamo un complicato giro di accompagnamenti per riportare persone, attrezzature e mezzi a casa loro. La finiamo verso le 21 e possiamo andarcene a dormire, stanchi ma felici.
Grazie ancora a tutti e alla prossima.
Giuseppe DR600

Incredibile, se sei arrivato a leggere anche questa riga, vuol dire che ti sei sciroppato tutti i report, oppure hai fatto il furbo e sei andato subito alla fine, comunque sia, il gruppo Polverosi Ichnusa ti saluta con simpatia.

Zio Marco.