"ricognizione per la Motocavalcata del 2006 di Villasimius"
02 Aprile 2006




l'arrivo all'appuntamento in piazza a Villasimius



inizia il giro




un po' di danni alle moto per la gioia dei ricambisti :-)



Un po' di sterrate belle scassate....



e anche un po' di bitume :-)



Prima sosta di relax e ripartenza



Il bel Sergio tra i fiori caraganzo :-)



e "caraganzi per tutti...." :-)



Sosta tecnica per "spuntino" o "smurfita", e controllo su mappa del percorso



un guado affrontato con signorilità :-)



e altri più enduristici


una bella discesa



e il giro per il gruppo del capoluogo sta terminando ....





.....per concludersi degnamente sbirrozzando a casa di Alessandro

Però ....mi sa che abbiam trovato un posto dove organizzarci una bella pizzata polverosa ......

...... che ne dici Ale ???



Report


Report di Antonello:
Di solito quando dormo poco non esco con l’enduro di mattina, ma stavolta era diverso: non ho dormito nulla quindi… poco dopo le 8, in anticipo, ero già al distributore dell’appuntamento, che per me poteva essere anche alle 5 di mattina, non cambiava niente.
Dopotutto sono anche socio del motoclub Villasimius ed è normale che partecipi alla prova della motocavalcata.
Eppoi ho deciso di fare il ragazzo-pazzo anche se so che fra due ore sarò uno zombie.
Mentre mi fumo una sigaretta mentale arriva puntuale Nicola con il furgone, che comunica la defezione di Bruno per sopraggiunti motivi.
Aspettiamo, aspettiamo, alla fine chiamo Alessandro che dice “sono qui al distributore che vi aspetto”, ah bene perché anche noi siamo al distributore che ti aspettiamo. Risolto il conflitto di distributori ci riuniamo e… sorpresa, c’è anche Stefano, abusivo in incognito.
Mi offrono di caricare la moto sul furgone, non insisto in convenevoli…
Sulla alta litoranea troviamo uno spettacolo insolito: il cielo alla rovescia, con un blu limpido sopra e una nuvola piatta e densa a livello del mare, lungo costa, che dà un’atmosfera stregata al paesaggio.
Da Villa dopo le cordiali maledizioni per i ritardatari il gruppo si avvia.
Giusto un’ora di ritardo, proprio come in una motocavalcata, simulazione perfetta, eh se non era per noi...!
Sulle rampe della salita Minni Minni gli abituées vanno via agili, io comincio a pagare lo scotto ed entro in una crisi del tipo “chi sono, dove sono, cosa faccio qui”.
Dopo un po’ arriva il viandante Stefano con la sua moto-San Bernardo, il dakar, che mi offre conforto.
Rimetto in moto e raggiungo la cima, dove insieme agli altri aspetto che si ricompatti il gruppo.
Si prosegue attraverso sterrati gradevoli, poi si entra in un single track (una moto per volta) che diventa half track (mezza moto per volta :-D).
Non tutti passano indenni: io smonto quel che restava delle frecce, con i consigli del più giovane del gruppo (“togli tutto il superfluo, io ho tolto anche la targa, se trovo la polizia scappo”).
A Nicola salta via una fiancatina contro un masso nascosto: grazie a una brillante innovazione di KTM (dal 2004 in poi) gli toccherà ricomprare l’intero posteriore.
Giampaolo si impegna in un rognoso lavoro da dentista: togliere con le pinze una matassa di fil di ferro dai denti di corona e pignone.
Il sentiero continua, c’è qualche gradino in discesa ma ormai sono in trance. Su un guado asciutto però vedo due o tre vie possibili: bo’, si interrompe la trance e rientro in crisi.
Arrivano altri, infine la volonterosa ramazza dell’occasione, Sergio-highlander (il più anziano, dicono, ma forse il più in forma) che indica la retta via.
Scopriremo poi che chi doveva smistare il traffico, l’amico senza targa, si era acquattato più avanti all’ombra: probabilmente ha visto la polizia.
Alla fine arriviamo alla struttura di ristoro, attraverso un lungo sterrato privato.
Bella, nel verde, ci hanno trattato benissimo (mangiato bene speso niente), peccato che non sia disponibile per la data della manifestazione.
Appena scarico il tracking del gps lo mando alle autorità del gruppo (Danix per la lista e Giampaolo per il motoclub), c’è una deviazione per il rifornimento facilmente eliminabile.
L’unico waypoint è il ristorante, dopo il quale inizia l’itinerario di rientro per i cagliaritani fino a Sinnai: altamente consigliabile, sembrava di essere in Scozia o in Irlanda, una visione tutta verde dai saliscendi di un percorso panoramico che taglia sui monti, medio-facile ma non banale.
Per me è stata un’uscita pazza, che ricorderò per quella sensazione esaltante, tra l’eroe e il cretino, che offrono simili azzardi nella mia condizione… :-DDD

Antonello



Report di Stefano:
Bene.
Mi sento come se mi fossi buttato dal quarto piano di casa e poi, per buttarmi una seconda volta, avessi dovuto fare le scale a piedi di corsa. Ma son contento lo stesso.
Come altre volte e' accaduto, mi sono trovato in moto per strane combinazioni. Il programma trekking e' saltato (un colossale auto-pesce-d'aprile) e mi cresceva una domenica libera, visto che Claudia aveva un po' di vita familiare arretrata da smaltire.
Cosi' perche' non raccogliere il bando del MCV?
In programma il collaudo del percorso della Motocavalcata.
Evidentemente la presenza di qualche abusivo era necessaria per dare un tocco di realismo ad un'escursione che, fatta tra i soliti, si sarebbe chiusa prima di pranzo.
Noi (Antonello, Alesandro, io e, se fosse venuto, Bruno) dovevamo simulare quelli che arrivano tardi al concentramento, si piantano nei passi chiave, si perdono ai bivi e rompono la moto, magari inadatte all'uso fuoristrada.
L'avvicinamento a Villasimius ci regala un momento di magia che evoca il paesaggio atlantico della Bretagna: il sole e' ancora basso, la nebbia fitta sta scavalcando il promontorio di Capo Carbonara e si vedono vagamente gli alberi delle barche ormeggiate e la sagoma del faro in controluce.
A Villasimius, mentre ricomponiamo il gruppo, Sergio (quello caino, avete presente?
Piu' caino: cainissimo, forse cosi' si capisce di chi parlo) mi presenta al sociogiovane del MCV come "quello che perde tempo a fare foto". Argt!
Fino ad ora ero quello col BMW che si ferma a raccogliere fiori: questo il giovanotto l'avrebbe anche tollerato, ma le foto mai!
Lo sguardo eloquente del nostro elemento "over-twenty" mi fa capire che qui non si gioca.
Si va. I passaggi sul mare sono spettacolari e il percorso e' abbastanza semplice, ma vado ancora cauto.
Tanto cauto che per evitare un banale canaletto urto con una pedana un sasso dell'altezza giusta e perdo l'equilibrio.
Non voglio buttare la moto in terra perche' in quel punto sarebbe scomodissimo riprenderla e aspetto in precario equilibrio che qualcuno venga ad aiutarmi.
Segue buffa conversazione con Sergio (evito i dettagli per consentire al prodissimo Sergio di ricamare a suo piacimento sull'episodio; diro' solo che in tutto cio' e' riuscito ad accendermi per sbaglio le manopole riscaldate e che io me ne sono accorto parecchio piu' tardi) e finale ripristino della corretta posizione di moto e pilota.
Si riprende a salire.
Il gioco si fa duro e, complice il caldo, la componente abusiva della comitiva comincia a dare segni di cedimento.
La ripresa arriva con leonino scatto di orgoglio (siamo anche passati vicino ad una discarica: un indiretto avvertimento da perte delle nostre guide?).
Veloce discesa e si riprende per mulattiere che si fanno sentiero.
Bello qui: gradini in discesa e curva secca subito dopo.
Sicuramente gli altri manco se ne sono accorti, pero' a me sarebbe piaciuto farmi fotografare nel passaggio: per testimonianza di avercela fatta o come ultima mia fotografia da vivo.
Anyway, ci raggiungono due dei partecipanti che erano rimasti un po' staccati; non faro' nomi, ma quello grosso ha fatto non so che pasticci con copertoni e fil di ferro, l'altro perde pezzi arancioni della moto (ma poco male, tanto ne ha altre dello stesso colore): direi che lo scopo di testare il percorso con partecipanti che creano problemi e' stato raggiunto! :-) :-P
Arriviamo al super guado del Picocca e, ahime', del guadone non resta che una pozza di pochi metri, per giunta un po' fetente.
Siamo circa a meta' del percorso ed e' gia' ora di pranzo.
Per fortuna il percorso si fa rapido, su sterratoni e in parte asfalto e arriviamo al ristoro un po' tardi per rastrellare gli avanzi della giornata.
Buffo teatrino tra il tiraemolla di chi vorrebbe scofanarsi pentole di ravioli, chi deve farsi legare per non tirarsi giu' la caraffa del vino in due bicchieri e il nostro giovane talento del MCV che si deve bere da solo un litro e mezzo di cocacola (e poi dicono "beata gioventu'" Ma dove?).
Dopo pranzo la squadra del MCV prosegue l'esplorazione per rifinire gli ultimi dettagli del percorso di rientro mentre la componente abusiva prosegue per Cagliari passando da Monte Genis lungo il percorso di una delle nostre gite dello scorso inverno.
Gran giornata come sempre: faticosa, con quasi 150 km di polvere (tanta!) e, come sempre, in ottima compagnia. Degnissima conclusione chez Alessandro con un paio di birrette sotto il severo sguardo di uno dei suoi nani-fantasmi da giardino.
Grazie agli amici di Villasimius per la bellissima giornata e alla prossima!

Stefano
Abusivo