Capoterra CRASH uscita del 06 febbraio 2010.
partecipanti : Giorgio, Manuel, Maurizio, Giuseppe, Mario e Danilo.


Scrive Danilo:

Alle 9 e trenta al distributore trovo l'indiano, Maurizio citz, Manuel e Serjeck, vabbè che si era parlato di un giro tranquillo ma addirittura in scuterone, .... Sergio ci saluta e schizza via.
Incontriamo Giorgio al baretto di frutti d'oro. Saluti e baci pronti ?? Non proprio .... Manuel sente dei vuoti di motore e li sentiamo anche noi .... Benzina sporca ? Contatti elettrici ? Boooo ... Manuel sta per lasciarci, ma c'è il sole e il giro è promettente ... andiamo poi si vedrà ...... Arrivati a S'enna e sa craba ci buttiamo nel singletrack in discesa .... tornati sulla strada facciamo una piccola sosta. Dietro di noi si sente ancora una moto ..... ci contiamo ma ci siamo tutti .. chini esti ? La domanda trova presto una risposta, è Mario un endurista di capoterra incontrato altre volte con nicola o in cavalcate locali.
Mario si unisce al gruppo e ci fa da cicerone.
Percorriamo pochi km in direzione is cioffus e la moto di Manuel si spegne secca ...... emmò itta fadeusu ? si smonta tutto no.
Giorgio, che è un meccanico dentista (nel senso di meccanico più dentista) fraga subito che potrebbe essere la pompa della benzina. Andiamo a controllare quindi ..... lascio a Manuel i particolari.
Dico solo che si riparte tutti felici e contenti.
Il percorso è veramente bello .... l' ho già fatto ma questa volta c'è molta più acqua ... ad un certo punto vengo letteralmente disarcionato da un fottuto ramo che mi si conficca nel braccio destro. Non riesco a tenere la moto che cade sul fianco sinistro su un masso. Oltre al lividone sul braccio rimedio una leva del cambio storta. Niente di grave, raddrizziamo e si prosegue su quel lunghissimo stupendo singletrack.
Mi astengo di raccontare le fasi successive ... le lascio agli altri.
Riprendo da quando io, Giogio, Mario e Manuel ci separiamo da Maurizio e Giuseppe per farci un alternativa all'asfalto in direzione poggio dei pini.
Grazie a Mario ci facciamo un percorso veloce e divertente sbucando proprio al bar di poggio.
L'idea iniziale era di star fuori fino al primo pom. ma le cose sono andate diversamente, sono le 14:20 e decidiamo che poteva bastare così saluti e a casa. Nonostante tutto mi sono divertito un casino......
Avanti al prossimo
Foto
http://picasaweb.google.it/DaniloDR350/CapoterraCrashAGogo#
Il video è in preparazione.
Ciaoo
DaniloDR350



Scrive Manuel:

NON ARRENDERSI MAI !!! questo potrebbe essere il tema di questo sabato soleggiato ma funestato dalla sfiga!!!
Quando in mulattiera la moto che già tossiva da un pò ha deciso di spegnersi del tutto mi si è presentato con orrore lo scenario di traini incasinati e sopratutto la fine della gita. Si trattava di un contatto elettrico, questo lo avevamo capito si, ma dove? Giorgienne con il suo contagiosisssssimo ottimismo ci spinge a tentare e da li iniziamo a smontare la moto tra i profondi solchi e i perdigoni della mulattiera. Allora, quadro elettrico?...........no, fusibili?............no, spinotti del cablaggio dietro la mascherina?..............no, quelli sotto il serbatoio?.....................no, ma allora puttanaeva dipende proprio dalla pompa elettrica del serbatoio !! In men che non si dica Giorgio decide di eseguire "l'estrazione" della pompa e a me non rimane che fare l'assistente alla poltrona. Dietro secchi comandi gli passo mano mano che l'intervento procede i ferri professionali di cui disponevamo: pinze........ filo di ferro..........scotch...........fascette ecc.
Comunque fruga che ti fruga troviamo un filo di alimentazione della pompa che aveva strappato il faston e interrompeva il contatto e in men che non si dica, con il tipico accrocchio eseguito da professionisti lo sistemiamo e dopo appena un quarto d'ora l'husky riprendeva a ruggire !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ma i guai non finiscono qui e la sfiga continuerà ad accanirsi sul gruppo colpendo prima Danilo e poi Maurizio ma, fieramente contrastata dal team capeggiato dal nostro meccanico/dentista non riuscirà comunque a farci desistere dal giro...............
Manuel te450



Scrive Maurizio:

Ebbene, continuo il racconto già lanciato da Danilo e Manuel. La morale dell'escursione potrebbe essere che quando si va in giro è bene portarsi il medico al seguito (non si sa mai).
Cosa sacrosanta se il medico è Giorgenne.
Tempo fa avevo letto che gli italiani durante la tragica spedizione in Russia della seconda guerra mondiale durante il rientro furono costretti a inventarsi dei fucili partendo da tubi o qualcosa del genere; l'articolo voleva enfatizzare il genio italiano che riesce sempre ad arrangiarsi e non fa la fine degli imbranati americani o altri (quelli delle barzellette dove il sardo finisce sempre vincitore, per intenderci).
Giorgenne, ma non certo io, è un degno erede di quei geniali italiani.
Sabato è passato dal far rinascere la moto di manuel, che è arrivato con la moto incasinata ed è tornato con la moto a posto, dal raddrizzare la leva di Danilo (banale ma pur sempre seccante) al consentirmi di rientrare a casa da circa 40 Km con un cuscinetto in meno nella ruota posteriore.
Prima di raccontare la vicenda in parte documentata dalle foto di Danilo, dico che il giro mi è piaciuto veramente tanto, oserei dire uno dei più belli dell'ultimo periodo e intendo rifarlo al più presto.
Dopo alcune cadute senza grossi disguidi, verso la parte conclusiva sento un fastidioso sfregamento della catena sul paracatena (in verità lo avevo sentito anche prima ma poi era scomparso e non gli avevo dato peso più di tanto).
Mi fermo, raddrizzo il paracatena e riparto ma il rumore continua. Danilo, che mi segue , mi dice di fermarmi perchè ho la corona storta.
Una volta fermato mi viene fatto notare che si sta iniziando a rovinare il mozzo perchè pare che si sia rotto il cuscinetto lato corona.
Mi rabbuio in volto e penso che sia il caso di infrattare la moto da qualche parte per poi tornare con calma a smontare la ruota, ma il medico organizza rapidamente il cavalletto nuragico (perdigonisi uno sull'altro), appoggia la moto sopra e smonta la ruota.
Io non proferisco verbo in preda all'incazzo e assisto all'operazione alla CORONAria .
Non c'è più traccia del cuscinetto, letteralmente spappolato, per cui il medico inventa un modo per tenere in asse costantemente la corona, riempiendo lo spazio dei rulli con una pasta da dentista e legando la corona ai raggi con del fil di ferro.
dopo mezz'oretta, si rimonta la ruota e via.
i fili di ferro hanno ceduto a cinquanta metri dal garage dove arrivo scortato dall'indiano.
Sto pensando di cambiare la moto .
E' un momento di riflessione: passare a qualcosa di più tecnico (tra qualche mese avrò 50 anni e se non lo faccio adesso non lo faccio più) oppure proseguire sul tranquillo che più si confà al mio livello tecnico?
Comunque voglio tornare nei posti di sabato perchè sono veramente bellissimi sia come natura che come enduro.
Saluti
Citz




e ora le foto!!!















video di Danilo Ibba:
http://www.youtube.com/watch?v=BL2cqo7-2e8