Organizzata da:
Stefano, Danilo, Giorgio, Giuseppe e Bruno.



Danilo ha scritto:
PROLOGO della 3 Giorni

Rieccomi tra voi....un salutone a tutti.
E' la vigilia della "madre di tutte le ABUSIVATE" e mi sembra giusto marcare l'evento.
Oltre 600 km di percorso con pochissimo asfalto diviso in 3 giorni. Un percorso studiato a fondo, frutto di anni di ricerche e perlustrazioni. Ci si è avvalsi della collaborazione di illustri tracciatori professionisti del calibro di Nonnis o Pinna. In parte siamo nel conosciuto e in parte da scoprire. Saremo in 5: Stefano, Giorgio, Peppe, Bruno ed io. Cosa ci aspetta ?? Booooh
Da bravi polverosi partiremo dal gerebar alle 10 di domattina, subito fiume in salita, nuraghe san'elena, cirronix e via così … guadi, salite, sudate, scorrazzate, impennate, stuppate .... tranquilli ci fermiamo a sudate ....
Saremo come gli argonauti, guidati dal nostro Giasone l'Abuxivo Maximo, in cerca del vello d'oro. Che non troveremo mai, perché non ci importa di trovarlo ma solo di andare a cercarlo :-)))
Che San Guido da monte paulis ci protegga.
Ci sentiamo lunedì.....

Danilo DR350


Marco risponde:

Bravi!!!
e siccome partite dal Gerebar-M.Paulis.... avete anche la mia benedizione :)))

p.s. non mi sciupate M.Paulis.....

Ciaooooo
;))
Marco



Scrive Bruno (XT600)
Report 1° 3 Giorni Abusiva Assoluta 24.25.26.04.2009 (By BXT).


La 3 Giorni!
Un sogno prima proposto (due anni fa) poi immaginato, poi anelato, agognato, desiderato e… Quasi realizzato. Quasi? Si, quasi, almeno per quello che mi riguarda. Ma andiamo in ordine cronologico:

giovedì 23 metto in ordine la moto, lavata, oliata, ingrassata, ecc. ecc. preparo il bagaglio, zaino alloggiato sul portapacchi a mezzo "Ragno" e impermeabilizzato da bustone N.U., mini zainetto Camelbak in spalla, marsupio in vita, tutto pronto.

Parto da casa puntuale e raggiante! Una giornata bella di sole senza vento e calda. Appuntamento con il plotone alle 10.00, alla curva degli Eucaliptus mi affianca Giorgenne proveniente da Iglesias, arriviamo e troviamo Stefano, nostra guida, seduto al tavolino con la tazzina di caffè vuota. Prendiamo posto ed ecco che arriva anche Danilo. Convenevoli , colazione e come dice Danilo: Go, Go, Go!
Siamo in quattro, i Cavalieri dell'Apocalisse! Stefano, Giorgenne, Danilo ed io.
Peppema ci raggiungerà in tarda serata al Rifugio d'Ogliastra ai Tacchi di Osini causa moto in riparazione.
Si sale dal Gerebar verso M.P. Lesti dal fiume su per Nuraghe S.Elena e giù per Cirronis. Si prosegue passando sotto alla sbarra e giu verso le Carceri a Castiadas. Percorso noto da Motocavalcata di Villasimius sino al Picocca che guadiamo senza intoppi. Un po' dacqua negli stivali la imbarca Danilo al guado del fiumiciattolo prima di salire a M.P. )la variante "Danilo/Zio". Difatti al Nuraghe S. Elena ci fermiamo il tempo necessario alla bisogna di Danilo che si asciuga e imbusta i piedi con sacchetti "Leclerck"! Stefano nel frattempo con flemma molto "British" legge "L'Unità"! Orrore! Da Nazifascista quale sono mi vengono in mente le V1 e le V2! Ma siamo amici e… Viva l'Enduro!
Dal Picocca si sale verso Sant'Angelo. Guadi facili e su per la salita a curve che ritrovo a distanza di quasi due anni piuttosto dirupata. Si va in quota e si ammirano splendidi panorami. Sono circa le 14.00 e siamo ad un migliaio di metri s.l.m. su di una cresta che la guida mi dice essere un passaggio di un ex-mondiale scoperto grazie a Nikola Nonnis. Bello! Comincio ad avere fame e protesto la mia intenzione di assecondare lo "Scraxiu", ma… I compagni di scorribanda non raccolgono e candidamente mi dicono, più tardi, tanto adesso scendiamo a Villaputzu. OK. Tutto bene.
Arriviamo a Villaputzu e ci accomodiamo ai tavolini del Coutry Bar al riparo dal sole sotto ad un'ombrellone. Danilo snuda i piedi e li fa asciugare (separatamente) dagli stivali al caldo sole d'aprile. Giorgenne offre le "Pizzette del Governatore" (le spiegazioni vanno chieste a lui n.d.r.) Ordiniamo tramezzini e panino, birra, acqua e caffe. Una festa!
Al caldo sole offro la schiena nell'intento di asciugare i dolorini che mi affliggono da un paio d'ore.
Potevo stare benone? No! Pazienza…
Le protezioni "Jacket" non hanno fascia lombare che mi farebbe molto comodo e non potevo indossare "Tartaruga" e "Jacket" contemporaneamente.
Si va! Direzione Capo San Lorenzo, rampa di lancio delle V2! (insomma missili terra aria tipo V2).
Per me terreno nuovo, uno spettacolo di scorci sul mare in mezzo ad un sentierino bellissimo di una dozzina di Km? Tutto sassi e spigoli, rampette e piccoli sprofondi a susseguirsi. Un oassaggio un po' ostico in cui cerco di capire come si comporta Danilo nell'affrontarlo per avere l'esempio da seguire, ma mentre guardo giu lui è gia su e… Come ci salgo? Boh? Allora devo prima scendere cautamente giu e poi, quasi da fermo dare un filo di gas e l'XTTractor farà il resto, penso bene? Mah… Guardo con timore reverenziale il grande sasso triangolare e liscio-liscio in forte pendenza su cui dovrebbe aggrappare il posteriore, possibilmente senza ribaltarmi… Danilo e intanto sceso dalla moto e sta accovacciato come un corvaccio lassù ad osservarmi. Gli altri premono alle spalle e non realizzo le intenzioni di Danilo, mi chiedo se stia li a darmi indicazioni o a godersi il mio prossimo schianto… Insomma vado e… la teoria del filo di gas regge sino a che sono sul "Perdigone" prima con l'anteriore e poi col posteriore ora però devo dare gas sul serio! Sento che l'anteriore perde aderenza e si impenna… Hoi, hoi… Sento gia le risate di Danilo! Che continua ad allungare il collo come un'avvoltoio affamato in attesa della carogna di turno da sventrare. Non sono abituato ad avere bagaglio in coda e noto la differenza, di solito ho lo zaino in spalla ed il baricentro moto è diverso. Mollo il gas, l'anteriore torna giu, mi ergo sulle pedane busto a monte e gas! Il posteriore sfrigola sul sasso liscio ma aggrappa e sono su! WoW! Che culo!
Tutto bello, si prosegue e si arriva alla provinciale mitica "Orientale Sarda".
Qui la decisione di separarci, decido di perdermi le bellezze dell'entroterra che porta sino a metà strada militare per Perdas per avviarmi (in tempo, spero) a caccia di una farmacia a Perdasdefogu. La schiena mi fa MOLTO male e vorrei dei cerotti a rilascio graduale di Dicloreum.
Saluto gli amici e salgo via asfalto. Arrivo a Perdas che sono le 19.45 e arrivato al Bar in centro chiedo della farmacia. Mi indicano due serrande proprio li di fronte, ma ahimè è chiusa… Porca,,,&%£"!
Gli avventori del bar mi dicono di andare a suonare il campanello che il farmacista abita li sopra. Ci vado e suono, ma nulla. Rimetto il casco risalgo in moto e dal bar un coro di fischi, urla e sbracciamenti mi indica la finestra del piano di sopra da dove sbuca il sorrisio sornione di un vecchietto che amabilmente mi dice: "Desiderava?"
Benedetto Nonno! "Cerotti di Dicloreum"! " Si accomodi di sotto".
"Mamma son tanto felice! Che bella cosa na jurnata e sole!"
Vado pure al bar a prendermi un caffè e vengo (molestato) da due pivelle locali che tra matte risate mi fanno: "La porti la mia amica a fare un giro in moto?"
Il tipo era B-B-B (= Basse, Brutte, Baffute) per cui con sorriso di rimando rispondo:" Volentieri ma non ho il casco per il passeggero" giu risate delle due e dei ragazzi del bar. Brrrrrrrrrr!
Salto in sella e faccio per mettere in moto che un tizio ferma la macchina, scende, mi si avicina e mi attacca un bottone sull'XT, l'Enduro, i mono Holons ecc. Comunque un simpaticone.
Parto solo soletto ed arrivo al Rifugio d'Ogliastra tra il lusco ed il brusco godendo anche della vista di una bellissima Volpe che mi ha attraversato la strada mostrandomi una coda spettacolare.
Arrivo e sorpresa! I compagni di merende erano gia li! Bastardi!
Camera, doccia e ristorante, si chiacchiera in attesa di Peppema che alle 22.00 ancora non da segni di vita. Poi si cena e alle 23.00 passate ecco Peppe che eccezionale (come sempre) compare con una bella confezione di Cerotti di Dicloreum per il sottoscritto. Si era fermato lungo il percorso a prendermeli, allertato dai compagni qualora non li trovassi io a Perdas.
Il cavadenti opportunamente trasformatosi in bella (insomma…) infermiera mi ha amorevolmente incerottato la schiena.
Buona notte!
A colazione il tempo è sull'incerto ma sembra reggere e non cedere all'acqua. La schiena è praticamente ristabilita ma c'è di peggio… La Cervicale si è svegliata verso le 5 del mattino e mi tortura. Da vile decido di abbandonare la 3 giorni e tornare indietro da Jerzu. I compagni provano in tutti i modi a tenermi in gioco stuzzicandomi con promesse di superstarratoni panoramici, magici passaggi nei boschi di castagni ecc. Meglio lascirgli godere l'uscita piuttosto che fare il moribondo passo dopo passo. Scendiamo a fare rifornimento insieme e poi pira cotta, pira crua…
Mesto e con i lucciconi agli occhi m'incammino verso lo mio triste destino.
Nonostante lo sconforto per essermi perso altri due giorni di MARAVIGLIE, col senno di poi ho deciso saggiamente per l'inglorioso rientro che si è rivelato piuttosto movimentato…
Due soste con vomito da cervicalgia acuta, la prima verso Tertenia, l'altra alle prime gallerie. Un grazie alla famigliola di turisti Tedeschi che vedendomi ripiegato sul guardrail si è avvicinata a sincerarsi delle mie condizioni.
Arrivato a Torre delle Stelle ho subito riparato da mia cognata.
Insomma una giornata splendida! Un grazie ai compagni d'avventura e alla prossima!
Ciao, BXT.



scrive Danilo (DR350):
Epilogo della TRE Giorni Epilogo della TRE Giorni

Tre giorni sono tanti e rischio di tediarvi troppo. Proverò ad essere telegrafico. Vi racconto pochi fatti di ogni giorno che mi sono rimasti impressi.
Primo giorno.
Moto pulita, gomme nuove di pacca. Salita via fiume dal gerebar al nuraghe. Al secondo guado...scarta l'anteriore ....noooooo .... via il posteriore .... Ploff in acqua.
Piedi e braccio destro fradici. Penso. "Azz. Cominciamo proprio bene". Fortuna che è una bella giornata.
Il percorso bellissimo. Ore 18:00 Bruno ci lascia per cercare una farmacia. Con Stefano e Giorgio proseguiamo sul tracciato del programma. Eccoci davanti al guadone del rio San Giorgio.
Passo, e mi metto a fare le riprese. Dietro di me Stefano. Entra in acqua e prende una direzione leggermente più a destra della mia. Vedo la moto sparire sott'acqua.... Noooooo ..... come ca@@o facciamo a tirarlo fuori ?? Dimenticavo che quella non è una moto del futuro quindi ..... una bella accelerata ed eccola riemergere a mo di U-Bot tedesco. Vedere video uno.
Secondo giorno.
Bruno, poverino, ci deve mollare. Benzina, e via verso i monti del Gennargentu. Ci facciamo, con buon passo, tutto il percorso della cavalcata di Desulo in verso contrario. Alle 15 collegamento telefonico con lo zio al gerebar. Mentre gli altri polverosi scorrazzavano per MP, noi cercavamo di stare nella traccia dell'ultimo rally di Sardegna. Non era facile, ma ci siamo riusciti. La frase ricorrente era "SIAMO IN TRACCIA". Anche grazie alle nuove tecnologie in uso tra gli abusivi :-)) Il percorso molto vario. Riassumo con commento di Stefano e Giorgio: "Ma Siamo nel Monte Paulis dei Gavoesi?" Un quarto del percorso non riusciamo a completarlo perché la giornata si è intanto consumata. Dobbiamo ripiegare a Belvì nella locanda gestita da una "cara Amica" di Stefano ;-) Terzo giorno.
Arriviamo a Seulo. Passaggio panoramico su monte Perdedu. Da lassu si capisce quanto il Flumendosa spacchi il territorio. Il giorno prima eravamo nei monti dell'altro lato. Scendiamo e siamo in agro di Seui. Potevamo andare per Ulassai e percorrere le belle e rilassanti strade dei tacchi, ma con noi c'era Peppe e quando c'è Peppe si va a cercar guai (vedi precedente 2gg di qualche mese fa) :-)))) Decidiamo quindi di fare il così detto "passaggio a nord-ovest" con guado del rio San Girolamo. Discesona con canali scavati dalle piogge e siamo a nord del guado. Passiamo ? Non Passiamo ? Ma si che passiamo ... Giorgio è il più audace e ..... Beh come è andata lo sapete .... Uno spasso. Altro che Cavalcata del sole..
Ringrazio i compagni di avventura per il loro spirito sempre, e dico sempre, positivo e giocoso.

Danilo Dr 350


Risponde Stefano (BMW650):

"Danilo" ha scritto:
> Tre giorni sono tanti e rischio di tediarvi troppo. Proverò ad essere telegrafico. Vi racconto pochi fatti di ogni giorno che mi sono rimasti impressi.
> ...
Ha ragione Danilo: e' dura raccontare quello che abbiamo passato insieme in queste giornate. Direi che, per me, il senso dell'operazione non stava tanto nel macinare chilometri -e sono stati tanti- o nell'affrontare le difficolta' che via via si presentavano: nessun drago da sfidare, nessuna prestazione da battere. A me, per esempio, al di la' dello stare insieme con gli amici, piaceva l'idea di concatenare tutti quegli itinerari noti "di giornata", piu' o meno lunghi, in modo da trovarsi il piu' lontano possibile alla sera senza l'assillo di dovere rientrare a casa. Ecco, forse il senso era li': spostare in avanti il limite della serenita' invece di quello della prestazione (per quello che vale, naturalmente: cioe' poco).
Le statistiche o la minuziosa descrizione del giro, a questo punto, non hanno un grande significato. Per giunta, se proprio vogliamo cercare il pelo nell'uovo, abbiamo fatto piu' asfalto di quello che avevamo previsto e lo sterratone ha rischiato di prevalere sui tratti piu' "gustosi". Ma non ci siamo annoiati, ne' ripetendo le strade gia' note, ne' girando come mosche alla ricerca dei passaggi giusti nei boschi della Barbagia e del Mandrolisai.
Il giro nel suo insieme sulla mappa ha la forma di un arco che facendo perno su Geremeas punta sulla verticale di Cagliari. Forse a quel punto, non lontano da Olzai, al limite piu' settentrionale del nostro giro, quando ho visto dall'alto la valle del Tirso ed il lago Omodeo in lontananza, ho provato la maggiore emozione: la voglia di ricominciare un'altra volta e superare quelle vallate per risalire l'altra mezza Isola.
Come sempre, alla prossima!

Stefano
AbuXivo


ED ORA LE FOTO!!!!!












































i video fatti da Danilo :
* Prima parte

* Seconda parte dedicata ad un solo guado.

Album:

* Le foto scattate da Danilo

* Le foto scattate da Bruno by (BXT)

* Le foto scattate da Stefano