Cavalcata del Sole
31 maggio / 01 giugno 2008.
partenza da S.Teodoro (Olbia)

Partecipanti Polverosi Ichnusa : Danilo, e Bruno.

Scrive Bruno:

Report Motocavalcata del Sole
S. Teodoro (OT) 31 maggio 1 giugno 2008
(By BXT).

1° giorno (31 maggio 2008)

Una tregenda! All'inizio dovevamo essere ben sei (6) Polverosi in lizza a S. Teodoro: Antonangius, Giorgenne, Roby Poli, Paco, Danilo ed Io BrunoXT, ma…
Giorgenne ha dato forfait causa vela…, Antonello causa rottura perone a M.P., Roby e Paco per altri problemi, insomma una decimazione in piena regola.
Con Danilo, nonostante le traversie degli ultimi giorni (Danilo investito) siamo comunque partiti armati di voglia di gloria.
Noleggiato il "Motofurgone", caricatolo con armi (le nostre fide due ruote), bagagli e noi stessi siamo partiti alla volta di S. Teodoro alle 16.20 di venerdì sera, arrivati alle 19, 20. Alloggiati all'Hotel Esagono, proprio di Fronte al mare ed alla partenza della manifestazione.
Rapporto prezzo-qualità dell'Hotel validissimo.
La sera, ritiro numeri ecc. gia chiuso, siamo andati a cenare con tutta calma.
Notte un po' agitata seguita da risveglio disastrato…
Cervicalgia pulsante in agguato, ronzio e cerchio alla testa cominciavo a disperare di poter portare a termine la prima giornata di battaglia indenne.
340 Moto rombanti alla partenza!
Tocca a noi, insieme sulla pedana di partenza, via!
BrunoXT (Africano) con pettorina N° 301.



Inizia l'avventura tanto agognata!

Subito un lungo trasferimento su asfalto verso Olbia e di li sui monti della Gallura direzione Calangianus. Stavamo gia lamentandoci della semplicità del percorso che ecco la prima sorpresa, mulattiera- sentiero fangosa e 1° guado. Un tappo! Fila di moto incastrate e gente a bagno!



Ma porc… ! Cominciamo bene, hoi la cervicale!
Tocca a noi, vado per primo, prendo bene la mira e parto tra i sassi e una specie di pozzetto in cemento, lo evito e proseguo, gas e… Fuori!
Poco dopo passa benissimo anche Danilo alla grande e tutto d'un fiato, siamo gasati!



Altro asfalto, che balle!

Cominciamo a pensare e diciamo pure a casa alle mogli che è roba da turisti e che avremmo potuto portare pure le signore. Eh si, la prima impressione, poi… Sono DOLORI!

Una bella salitona su per uno splendido scenario tra boschi di pino larice e rocce stile Montagne Rocciose, piccola sosta per sigaretta e pisciatina. Facciamo amicizia con due simpaticoni conosciuti alla partenza, Thomas e Andrea, uno di Savona e l'altro di Milano.
Proseguimo insieme, diamo qualche consiglio posto che non sembrano molto avvezzi agli sterrati. Uno con KTM LC4 e uno con XT 660.




Si arriva a Calangianus per il 1° rifornimento a 80 Km. dalla partenza. Rifornimenti tutti presso stazioni di servizio (che garantivano l'apertura) mica come da noi…

Telefono alla moglie e le dico: "Una bazzecola, tra un'oretta ti richiamo dal punto di ristoro" Magari! Erano le 12.00 + o – e pensavo saremmo arrivati verso le 13 alla pappa… Mai tempistica fu più nefasta, infatti alla pappa (quello che restava) ci siamo arrivati alle 16.00!

Da Calangianus verso Tempio e Monte Limbara, aggredito dalle pendici che guardano Olbia.
Unu "Film e Guerra"!!!
Non ho mai visto tanta gente cadere e capitombolare come in questa Cavalcata, una cosa pazzesca! Uno, due, tre, dieci, venti, cinquanta!
Pazzesco.




La salita al Limbara è stata molto bella ma anche molto dura, una sudata infernale su per una tagliafuoco impestata. Ripida e con orrendi canaloni e "Rolling-Stones".




Prima rampa fatta da me e Danilo in modo quasi ineccepibile. Mi fermo a prendere fiato e parcheggiare bene la moto, ecco Danilo, gli grido:"Vai su a destra, continua, continua, un filo di gas non mollare!" Ma… sbaglia traiettoria e arriva a sinistra dove non c'è sbocco, si ferma il motore lo molla e… sta per cadere ma uno dell'assistenza lo agguanta per il manubrio e lo trattiene, Danilo crede di essere salvo ma il "Cretino" dell'assistenza lo molla subito! Una cosa incredibile! Danilo batte la coscia a terra (quella martoriata dall'incidente di qualche giorno prima). Riesco a raggiungerlo e con un po' di sforzi rimettiamo su la moto e Danilo comunque è illeso.
Mentre ragioniamo sul da farsi (anche un po'demoralizzati) osserviamo gli altri. Alla base nutriti gruppi di assatanati partono quasi insieme e ostruiscono i canaloni, chi a destra, chi a sinistra, un tripudio di moto e colori!
La media è di sette o anche otto caduti su dieci partiti. Arrivano alla prima rampa, s'icasinano e… ribaltamenti a go-go, moto a terra e piloti che fanno capriole!




Rianimati prendiamo la decisione da veri Polverosi inarrestabili e via! Superiamo l'ultima rampa convinti.
Poi ci godiamo il percorso sul medio facile lungo il Limbara. Panorami mozzafiato.




Ho un vuoto di memoria (la cervicalgia mi opprimeva molto). Non ricordo più il percorso per arrivare al ristoro, se non in parte… Quella maledettissima parte!

Un single-track tipo "Macigno" a detta di Danilo (io non l'ho ancora fatto sto benedetto macigno) Canalone, sassi (quasi come a "S'Incantu") cespugli, tutto in salita.
Si arriva ad un torrente e "MINKIA" come ca… si fa a passare di la? Gioco forza quelli dietro ti spingono inesorabilmente avanti … Un caldo torrido, tanto sudore e la testa in ebollizione. Discesa di circa 3 metri, salto di circa 1 m. e sei sui sassi del torrente ( belli grossi e levigati) non più lungo di 3m. ma incasinato e con uscita ripida e scivolosa. Convinti passiamo al primo tentativo senza sofferenze. Continua il calvario tra cespugli, caldo e traccia singola.



Altro guadino, "MINKIA" qui non passerò mai!
"Danilo, io rinuncio, finisco qui e torno in Hotel" Più facile a dirsi che a farsi, visto che non c'è modo di ripassare il primo guado in senso opposto senza corde per sollevare le moto di un metro sulla sponda…
Disperato ed in preda dei mie fantasmi dico a Danilo: " Fermiamoci un po' mi spoglio e cerco di recuperare forze e fiato" Ormai si erano fatte le 14.30 e la pappa ti saluto!



Siamo stati fermi per una buona ventina di minuti, Danilo placidamente sdraiato nella macchia, io all'ombra (in piedi come i cavalli) a "Sbentiare". Intanto sempre più demoralizzato guardavo i tentativi sovrumani degli assatanati per cavarsi d'impaccio. Tasselli che volavano per ogni dove, pietre di granito bianco diventate nere di gomma, imprecazioni, bestemmie, moto graffiate, ecc.
Mamma mia, voglio l'elicottero!

E' in questi momenti di sconforto che maggiormente si apprezzano le qualità del compagno di sventura, grande Danilo! Con un sorriso e il volto illuminato mi dice: "Ma dai, se passano questi pivelli della domenica figurati noi Polverosi".

E così e stato, ingollo un MARS e gli zuccheri rianimano le mie vene, il sangue torna a scorrere li dove serve e l'adrenalina inizia a caricare il cervello che finalmente si coordina con il resto del corpo. Scendo nella fossa (dei leoni) Danilo mi da la spinta per l'abbrivio e parto senza fermarmi scavalcando il gradino di pietra e percorrendo il canalone in curva ed in salita, fermo e corro (si fa per dire c'è un caldo da sauna) da Danilo per eseguire la stessa manovra. Salta lui nella fossa e io spingo.

Arriviamo "COTTI, BOLLITI, ESAUSTI" al punto di ristoro alle 16.10!

E' rimasto poco, Panada con salsiccia, olive, formaggio e salame. Tanto vino rosato!!!

Riprendiamo fiato mangiando seduti su un muretto a secco in mezzo ai monti. Facciamo i complimenti all'unica Endurista partecipante che ci dice che essendo la prima volta è stanchissima e domani non ci sarà ne lei ne il compagno.




Onore al merito!

Non credevo, ma i Polverosi-Ichnusa pare siano un mito! Un sacco di gente ci conosce e solo a vedere la Maglia Polverosa… Ah sei uno dei Polverosi, complimenti e con quella moto poi.

"Guarda come gongolo"!!!

Un paio di questi complimenti e ti senti ringalluzzito e pronto a spaccare le montagne.

Vediamo spesso "GallinaWR400" alias Nicola che è li con l'assistenza, lo incontriamo su e giù lungo il percorso. Anche Nicola profonde complimenti a manica larga e ci tranquillizza dicendoci che non c'è nulla di peggio di quanto gia non conosciamo e per noi Polverosi "Una passeggiata". (Non proprio) ma comunque tiriamo avanti!

Dalla pausa ristoro al rientro (due ore di strada) partiamo alle 17.00 ed arriviamo alle 19.00, ricordo poco… Forse Danilo.
Bei percorsi misti tra boschi e vallate, sentieri veloci e sterratoni alla Antonangius, fangazza e zompi vari.




Arriviamo interi! Non ci credevo! Ho solo riportato un piccolo danno alla leva del freno (fotodocumentata) verso prima mattina alla prima tratta Hard, un banale scivolamento su di un sasso bastardo con conseguente caduta laterale quasi da fermo.

Ci facciamo registrare come "Presenti" all'Arrivo e via in doccia!
Cena e passeggiatina a S.Teodoro e poi nanna!

Fine della prima parte.


Report Cavalcata del Sole
San Teodoro (OT)1° giugno 2008
2° giorno (By BXT)

- Un po' di numeri –
Danilo con pettorina N° 178
Io N° 301
Alla partenza il primo giorno (31/05/08) 340 moto;
alla partenza il secondo giorno (01/06/08) 190 moto…
dopo esserci informati (Danilo) ci è stato detto che in tanti avevano abbandonato al primo giorno, troppo stanchi e non abituati a dosare le forze per stare in sella tutto il giorno.

Moto da molti Euri, attrezzature per le moto e personali da molti Euri, addirittura piloti con collarino salvacollo (cosa questa che mi sembra opportuna).

235 i Km. percorsi il primo giorno e 203 il secondo.

Un' Endurista donna e 339 uomini. (Sandy contro tutti?????)
(pare che la ragazza endurista che sabato ci aveva detto di essersi stancata e non avrebbe fatto il tratto dell'indomani, sia partita lo stesso e pare sia arrombulata dalla discesa a picco del single- track…) Notizia fornitami stamattina da Stefano Sequi che era su con l'assistenza.

Circa 15 Africa Twin (una si è sculata di brutto), 2 Dominator (uno si è sculato di brutto), 5 o 6 XT anni 90, e XT660 , 3 DR 350 (compreso quello di Danilo) 1 Honda XL 200, troppi KTM, diversi DRZ, HUSKY ecc. ecc. Qualche bella BMW, una R800.




Impressioni:
nel complesso manifestazione validissima e sicuramente da ripetere l'anno prossimo. Organizzazione apparentemente eccellente in realtà (a mio dire)… con diverse pecche stupide.
Briefing la sera prima presso un'Hotel lontano dal punto di partenza ed arrivo. Quando siamo arrivati con Danilo alle 19.20 non c'era più nessuno (non sapevamo che erano presso l'altro Hotel).
Le autoambulanze staccavano dal turno di copertura alle 17.00! Si sarebbe potuto organizzare un minimo di rinfresco all'arrivo giusto per far aggregare i motociclisti. Mah…
Ritengo che nel nostro piccolo la nostra Cavalcata Del Sud-Est sia in assoluto la più "Efficiente" tra quelle da me conosciute:
Centauro, Iglesias e S. Teodoro.

Partenza:
Ore 7.30 suona la sveglia, oggi mi sento BE-NIS-SI-MO! Sento che sarà una grande giornata.
Vado a fare colazione e m'imbatto subito nel volto sorridente di Danilo, con calma mangiamo (a differenza del primo giorno che è stato tutto un trambusto). Andiamo al furgone e saltiamo in sella ai nostri "Ferri" che portiamo alla partenza. Anche oggi sulla pedana e questa volta accompagnati dalla "Cavalcata delle Walkirie" sparata a 10.000 WAT!
Sto incredibilmente bene, niente cervicalgia o scimmie danzanti in testa. Partiamo alle 09.00 puntualissimi e oggi con Danilo siamo tra i primi in pedana (a occhio tra i primi 20 partenti), rilevano il numero di pettorina e via! Filiamo spediti sin da subito in direzione Posada e cominciamo a salire sui monti. Percorsi belli, a tratti scorrevoli altre volte impegnativi ma bellissimi. Da subito un sentiero stretto tra bosco e costoni aperti con panoramiche da incanto! Tratto impegnativo ma bello, bello, bello!
Da qui un tratto in discesa sempre gradevole che man mano va restringendosi sino a diventare un Single-Track con discesa finale a picco in traccia obbligata fangosa e scivolosa. Un brivido freddo mi percorre la spina dorsale… Hai, hai, hai, la vedo bruttina! Mi fermo un po' a riflettere e non trovo soluzioni pratiche per "Atterraggi d'emergenza"… La discesa è lunga, tanto lunga e se cado…
Non so come ma mi ritrovo sul crinale in piedi sulle pedane, busto a valle e chiappe a monte e sto scendendo? Orrore! Vorrei chiudere gli occhi per non vedere dove andrò a finire e spero che non ci sia qualche incosciente che mi segua a ruota con un Caterpillar da 200 Kg…
La Santa "Cunegonda" protettrice dei Polverosi mi segue con occhio compassionevole e "Giuro" non so come ma arrivo giù con un sorriso ebete in volto (che due Milanesi notano quando mi tolgo il casco e mi fanno: Polverosi siete un mito".
Scende altra gente (da giù con lo zoom della macchina fotografica vedo che aspettano un po' prima d'imbarcarsi in questa insana avventura) arrivano belli distanziati l'uno dall'altro. Da lontano scorgo qualcuno che è… ahilui glissato…
Ecco Danilo! Meno male, tutto procede benissimo. Mi dice di avere avuto qualche brividino anche lui perché per attimo la moto gli scivolava via pure pinzando anche con i denti.

Ora è la volta di una volata fantastica su uno sterratone tipo 4 corsie che definirei "Esuberante", smanettiamo godendo e toccando i 120 Km./h. (Libidine allo stato puro).

Poi (non ricordo bene) ma mi pare un'altra salita abbastanza impegnativa ma non pericolosa.
Non ricordo dove, se prima della "Salita Tappo BXT" o dopo, in curva lungo una discesa trovo un XT a terra col pilota in cunetta disteso al suolo. Mi fermo, si ferma anche Danilo andiamo dal poveretto e ci accertiamo del suo stato (che non pare dei migliori), non si muove dice di avere male al fianco dx. alla fine della cassa toracica. Gli togliamo la pettorina (N°22, vedi foto sul Limbara con la moto a terra) lo alleggeriamo dalle protezioni, gli liberiamo il collo da folulard ecc. come la "Veronica" gli pulisco la faccia con i fazzoletti insaponati, gli faccio tirare un goccio d'acqua dal Camelbak (non bere, mi raccomando sciacquati solamente) gli rifilo un MARS per rifocillarlo. Nel frattempo si lamenta un po' dice che forse ha battuto contro lo sterzo col petto oppure contro una pietra cadendo. Arriva un (forse infermiere) che lo apprupudda a dovere e decreta che forse ha una costola andata… Danilo chiama l'organizzazione segnala che al 42° Km. dalla partenza c'è il 22 in attesa di soccorsi. Non abbiamo la Lugher con noi altrimenti avremmo risolto alla svelta!
Lo salutiamo e lo lasciamo alle cure del (forse infermiere) in attesa dei soccorsi.
Più tardi al punto di ristoro l'ambulanza mi confermerà che lo scostolato è stato tratto in salvo.

Guido spedito il drappello dei 4 dell'Apocalisse, Io, Danilo, Thomas ed Andrea. Salita Merdosetta che faccio d'un fiato sino ad incastrarmi col posteriore tra i "Rollig-Stones" e la terra smossa.
Riesco a tenere il motore in tiro, pianto bene a terra i piedi e comincio a battere di chiappa la sella sino a disincastrarmi e salire l'ultimo tratto curva a sx e curva a dx (sempre con "Rolling- Stones") e parcheggio la moto. Dietro a me Thomas rimane piantato esattamente nella stessa fossa e spara di tutto ma non si muove (racconto di Danilo, io scenderò a dare man forte oltre mezz'ora dopo).
Fa caldo, si suda e non c'è ombra.
Vedo una fila di moto e Quad bloccati all'inizio salita che non possono passare perchè Thomas blocca il passaggio.
Thomas cade, Danilo lo aiuta a rimetterlo in sella e dopo non meno di 15 min. di sudate e cadute riesce ad arrivare su da me e mi dice "C... che roba!"
Ma gli altri? Domando io. E lui di rimando: "Hai fatto il paccio a tutti, tu sei uscito ma col tuo trattore hai arato tanto che non passa più nessuno".
Azz!!! (speriamo che non mi citino per danni). :):):)




Rumore assordante di motori che urlano all'ennesima potenza nel vano tentativo di arrivare su e poi scavalcare il fosso.
Capitomboli a iosa!
Con Thomas scendiamo a piedi per dare una mano ai nostri compagni.
Danilo è tranquillamente seduto bordo pista alla minima ombra di una Ginestra e guarda sconsolato il percorso e mi dice: "Tutta colpa tua, non hai idea di cos'hai combinato, hai fermato il giro".
Incredibile ma vero, protagonista di un'exploit (non voluto) più unico che raro!
Proviamo a rimediare e tutti e quattro tira e spingi alla fine sblocchiamo il DR di Danilo che sale sino a base Luna.
Ora è la volta di Andrea che con il suo enorme XT660 fatica solo a tenerlo in piedi e lui... E' un ragazzone di tutto rispetto, tra lui e la moto molti Kg!
Nel frattempo i soliti incoscienti partono a razzo e arrivano in mezzo a noi, si piantano e cadono inesorabilmente.
Uno spettacolo!
Partono a manetta arriva da noi e giù per terra!
Mentre un Quad (questa volta encomiabile) aggancia con una cinghia il mastodontico XT660 per cavarlo d'impaccio, io faccio il direttore di gara e dirigo i tiri!
Foluard rosso in mano faccio segno a valle per dare il via alle batterie. Braccia in orizzontale con fazzoletto fermo = "Attendere" (che i caduti escano dalla linea di tiro).
Braccia alzate e fazzoletto sbandierante = "Sparatene uno".
Che scena!

A parte le maledizioni che mi hanno mandato in molti...
Poi? Boh. Non ricordo… Comunque riusciamo a bere un caffè in un qualche paese e poi si va spediti verso la pappa! Oggi un lusso, ci arriviamo alle 13 spaccate! E per arrivarci l'ultima tratta è anche qui Libidinosa!!! Una bella sterrata liscia come il cemento che corre tra i lecci curvati dal maestrale in una "Giara" stupenda. Mi lancio e sfogo tutta la rabbia accumulata il giorno prima, apro il gas come non mi capita mai di fare, 3^ piena, 4^ piena, 5^ a 110 Km./h. che sballo!



ARGHHHH!!! Ecco che capisco di avere fatto la c…a! Un Bue grande come un rinoceronte in mezzo alla sterrata mi guarda con aria stupida e non si sposta!!! Mer…a! Scalo senza toccare frizione, 4^, 3^, 2^ la moto parte di posteriore in derapata e io mi vedo spalmato a pelle di leone con la moto sotto al bue e… Mi toccherà pure ripagarlo! Mi preparo all'inevitabile scivolata sulla coscia sinistra e scommetto con me stesso sulle probabilità di non spellarmi troppo visto che il percorso è incredibilmente liscio e pulito (da fare invidia al culetto di un neonato). Ma… Benedetta Santa Cunegonda!!! L'unica pietra sul percorso batte sul copertone posteriore ferma la scivolata e mi rimette in linea! Da matti!
Zigzago destra-sinistra-destra e… con la coda dell'occhio sx. vedo la coda (quella vera) del "Pio Bove" che passa. Sono ancora in piedi e con calma a 60 Km./h in piedi sulle pedane scorgo gli striscioni del punto di ristoro, sono felice come un bimbo col giocattolo nuovo e sto "Fisicamente" da Dio. Arrivo facendo lo "Sborone" (non lo faccio mai ma questa volta mi sono tolto lo sfizio, scusatemi) Un giorno da leone spetta anche a me! Il mio piccolo momento di Gloria Polverosa! Arrivo in piedi in derapata alzando un nuvolose di polvere.
Scendo dalla "Furia" e mi fiondo sorridente al ristoro a chiedere "Binu nieddu commenti s'anima mia po' praxei"! E mi rispondo scompisciati dalle risate: "Nieddu non c'in dè, si du ollis rosato".
Arrivano anche Danilo, Thomas e Andrea. Si mangia finalmente e oggi anche pancetta di maiale alla griglia calda, calda! Ci ristoriamo seduti attorno ad un bel tavolone di pietra al fresco venticello che spira tanto sentimento. Olè! Sotto al Nuraghe Loelle sopra a Buddusò. Chiacchieriamo con i "Continentali" che ci dicono esserci stati molti abbandoni per stanchezza e per rotture varie di moto e/o piloti.

(Stefano Sequi) a Cagliari (lavora sotto al mio ufficio) mi dirà che lui ne ha raccattati molti di rotti!

Il rietro è ancora bellissimo, passiamo per monti e valli una più bella dell'altra alternando sterrate da corsa a sentieri impegnativi, fino a raggiungere la bretella fatta anche il giorno prima dalle parti di Padru che ci riporterà a S. Teodoro. (Quella con Fangazza, Zompi ecc.)

Bene, non so più che dire ho dimenticato tanto ma sicuramente Danilo compenserà le mie lacune.

Un grazie di cuore a Danilo, splendido camerata d'avventura! La RIFAREMO e vinceremo ancora!

Saluti cari ai mancati partecipanti un augurio di pronta guarigione ad Antonello, ciao a tutti.

BrunoXT(Afrosardo)






scrive Danilo:

Non ostante a sette giorni dalla partenza mi sia capitato di tutto, compresa influenza con febbre e incidente in moto con il varadero, (un giovane patentato mi ha tagliato la strada uscendo da uno stop) ho ancora un bel lividore sull'anca sinistra, siamo partiti alla volta di san Teodoro.
Sono le 8:30 di sabato 30, scarichiamo le nostre bambine dal Toto- Furgone, attacchiamo i numeri alle moto (il mio è il 178) e ci mettiamo in fila dietro il portale di partenza.
Nel giro di 20 minuti ci sono 340 moto assiepate, l'arancio è il colore dominante ma anche il giallo si nota bene. L'unico accento sardo che sento è quello di Bruno. Si parte scaglionati a gruppi di 4 moto e si passa tutti per il portale dove le persone dello staff prendono nota dei numeri e danno il GO.



Dopo un tratto di asfalto ci infiliamo nelle prime sterrate e dopo pochi km il primo guado e dunque i primi spettacolini. Io e Bruno passiamo tranquilli e riusciamo a tenere i piedi asciutti.
Il percorso è tracciato benissimo, con frecce e con strisce di nastro appesi nei cespugli. Ancora asfalto e sterratoni, poi finalmente un bivio a destra i bicilindrici a sinistra hard. Uno sguardo con Bruno e senza esitare si va per la parte hard. Bella salita niente di che paragonabile a una cirronix più lunga. Penso, se questo è il percorso hard sto tranquillo.
Scoprirò solo dopo che le varianti hard sono 3 e con difficoltà crescente.
Ci troviamo finalmente ai piedi del monte Limbara, non c'è polvere grazie alla pioggia dei giorni scorsi e i posti cominciano a piacermi davvero. Seconda variante hard. Salitone su taglia fuoco. Da sotto vedo decine di moto alcune a terra altre che arrancavano. Sono avanti a Bruno prendo coraggio e parto, sono in piedi con la seconda e il gas aperto sto salendo bene passo il punto più critico, a tre quarti della salita mi trovo un tizio che urla "vai a sinistra è meglio … vai a sinistra" e io gli do retta. Mi trovo invece costretto a fermarmi tra sassi troppo grossi, la pista giusta è alla mia destra devo spostare la moto. Un tipo accenna a darmi una mano a spostare il posteriore poi a mia insaputa mi molla e cado come un pirla, mi rialzo e ringrazio il tipo per il contributo. La botta dell'incidente pre partenza si fa sentire, decidiamo quindi di tornare sotto, pessima scelta visto che la discesa non è stata facile.
Le strade del Limbara sono bellissime, l'aria è fresca e la vista stupenda per alcuni km riesco a sentire solo il mio motore. La strada della discesa è una mula piena di acqua e fango, molto divertente. La fangazza la troveremo spesso. Sono le tre del pomeriggio ad un bivio: hard o bicilindrici troviamo un tipo dello staff che seleziona le moto " ho l'ordine di non far salire certe moto" dice. "E che sarà mai" pensiamo io e Bruno, le nostre moto passano la selezione, andiamo.
Pochi km e troviamo un piccolo ingorgo di moto, discesa tra i massi e guado a 2 km/h sasso dopo sasso, inizia poi un single-track in salita apro il gas e salgo alla fine della salita urlo "WOW" …… e mi fermo per aspettare Bruno anche lui sale e passa avanti. Per un attimo ho creduto di trovarmi nel macigno a girare un altro film. Si continua la salita, a Bruno gli si spegne la moto tutti fermi dietro non c'è modo di superare. Si riparte, è dura, si suda, suda anche la moto, speriamo finisca presto comincio ad accusare la stanchezza, sono quasi le 16 e la pancia è vuota. Non è finita affatto anzi altro scoglio, indietro non è possibile andare, con Bruno decidiamo di fermarci a riprendere fiato.



Infiliamo le moto nei cespugli e ci godiamo i passaggi delle altre moto. Ripartiamo alla grande senza grandi difficoltà riposare è stata una buona scelta.

Al ristoro mi tracanno due bicchieri di rosato fresco e mi godo la compagnia degli altri "esauriti". Il percorso di rientro è più tecnico e divertente con altro fango e altri guadi, poco asfalto. Tutto fila liscio, bello i tratto di arrivo a Padru tagliando per la forestale.
Alle 19:30 siamo in albergo con 230 km di cavalcata archiviati.

Continua……

Secondo Giorno.
Di nuovo dietro il portale di partenza ma siamo in pochi, sono spariti quasi tutti i bicilindrici siamo decimati. Bello lo start con la musica a palla. Pochi km di asfalto e via in off. Noto subito che il percorso è più impegnativo, stradine di campagna in salita, anche qui il fango non manca, meglio più divertente. Ormai ci muoviamo in cricca con i due savonesi di milano Andrea e Thomas.
Il percorso è più bello di quello del giorno prima si va lisci godendoci il verde e i panorami.



Solo una variante hard che evitiamo per non mollare i nuovi compagni di strada ma non si sente la mancanza perché il tracciato non è affatto banale. Tosta una discesona su un sentiero che taglia un tornante vado giù scoa scoa, non bello da vedere ma efficace. Bruno è a capo del gruppetto io sono il terzo della fila indiana davanti a noi una salita su pietraia. Al centro una pista fatta da chi è passato prima. È un percorso obbligato se esci da li sei sulle pietre e perdi il grip.
Il trattore di Bruno quasi in vetta si ferma e comincia a scavare il primo fosso riesce a partire e va su. Dietro il povero Thomas non può fare a meno di finire nello stesso fosso, la moto sgomma e spara sassi a raffica, niente parcheggio la moto e vado a spingere. L'Lc4 di Thomas disegna alcune S sul terreno mi mitraglia un po e quasi fatta …. Dai .. dai … niente va a terra in qualche modo arriva anche lui su. E' la volta di Andrea con il 660 peggio che andar di notte non riesce a dosare il gas e la gomma posteriore comincia a chiedere pietà.
Nel fra tempo sotto si sono si è formata la fila, sono stanco di spingere, con Andrea ci sediamo un attimo. Comincia lo show. Arriva un quad che completa la frittata, riesce a salire ma dietro non cè più una pietra dove era prima. A turno le moto arrivavano a sparo ma 2 su tre o cadevano o si fermavano per spingere. Una vera ecatombe.
Per quasi 40 minuti sono stato li a tirar su moto o a spingere, mi sono fatto un culo incredibile ……. Se Bruno non si fosse fermato …… forse.
Thomas purtroppo finirà a terra una seconda volta rovinosamente, fortunatamente non si è fatto male, solo il manubrio storto e il serbatoio graffiato.
Al punto di ristoro siamo in pochi, carne arrosto vino e formaggio gustati seduti in un tavolo di pietra.



I nostri commensali ci ripetono continuamente quanto è bella la Sardegna e come si può ancora praticare l'enduro. Da loro, a nord, è vietato dappertutto e le multe fioccano, tanto che uno di loro, uno smilzo di 50 anni, mi ha detto che nelle loro uscite usano sporcare la targa con il fango e quando li fermano scappano, "non ne potevo più di multe e sono filato via", li ascoltavo basito.
Ripartiamo. Il percorso è molto più bello del giorno prima i tratti tosti sono distribuiti in modo omogeneo e lo stupore dei paesaggi è costante. Purtroppo anche Andrea perde il controllo dell'anteriore cadendo male, mano sx pesta e sanguinante. Bruno tira fuori il suo mini pronto soccorso, Andrea lo guarda ammirato per l'efficienza. Si prosegue sempre più stanchi nel fisico ma con lo spirito più in alto.
Arriviamo a San. Teodoro alle 19 circa salutiamo i nostri amici e via a casa con il toto-furgone.



Grazie di tutto Brunoooooo.
Ragazzi … è stata una esperienza bellissima spero proprio che la compagine polverosa sarà numerosa alla prossima edizione.

Danilo dr350










per vedere le foto scattate da Bruno:
http://picasaweb.google.it/brunofotopialbum/CavalcataDelSole2008

le foto di Danilo http://picasaweb.google.it/brunofotopialbum/DaniloCVS

è vivamente consigliata la visione del video : http://it.youtube.com/watch?v=SZDEVKAJNcw