"Storie di Polverosi Enduristi"
Uscita "Classic" raccontata da Toto (K520)

uscita del 18 marzo 2008.

Partecipanti : Toto, Nando, Giuseppe "Peppe", Danilo e Marco.


Scrive Antonello noto Toto K520:
......In attesa delle foto di Danilo, dal mio punto di vista posso solo aggiungere che:

* ormai il riscaldamento del polso è stato calcolato in 30 (trenta) minuti primi. Fino a quel momento anche fare un piano è una prova “extreme” poiché credo che la . Frase dal significato scontato ma almeno corretta da un punto di vista logico, al contrario di altre che ho in lista già letto (il baricentro si abbassa quando si sta in piedi sulle pedane, etc…);
* dopo il riscaldamento del polso si può accedere a qualsiasi pista sterrata, carrareccia, mulattiera segnata e visibile e percorsa almeno un’altra volta. Meglio se simulando la competizione con un compagno di uscita con il quale ci si possa scambiare sgarbi, vigliaccate, sorpassi a riskio (n.b.: controllato) e gesti a un dito solo, nel rispetto della regola principale: mai superare il battistrada;
* mai farsi ingannare dai falsi piani paludosi per esibirsi in figure plastiche ed esibizioni ad effetto tipo “round about”. Il risultato può essere che l’avantreno, anziché fare perno, possa slittare e l’esibizione di cui all’epigrafe finisca con la più classica delle cadute “a faccinterra”.

Nonostante tutto ciò possa succedere in circa tre ore di uscita, talchè l’imbrunire ormai incombe e l’orario di rientro sia stato ormai abbondantemente superato, e si sono anche scambiate le moto con altri partecipanti all’uscita per rendere ancora più allegro e spensierato il sabato sera, momento di svago tra i più attesi dopo una settimana di pene,

* MAI mollare la concentrazione e la determinazione a tornare sani e salvi alla base di partenza. Infatti può capitare di trovarsi ad inseguire un fanatico dell’esplorazione del Monte “come le mie tasche” che ti porta su un pendio dolce, rigoglioso di fitta vegetazione tipica mediterranea (arbusti bassi e duri come le pietre di cui è disseminato per rendere il pendio un po’ più difficile di un semplice collegamento tra piste segnate e visibili a circa 100 metri più in là) che ad un certo punto ti dice: .


. Per fortuna che gli amici di ventura servono oltre che a simulare competizioni, anche ad uscire da situazioni come queste e quindi, con le forze oramai in riserva, si attacca un’altra via d’uscita, per giunta sull’altro lato del pendio, ora diventato insormontabile salita, al di là della piccola valle che le separa.


Non si creda, a questo punto di trovarsi a bere birra e mangiare patatine comodamente seduti su una statica sedia. Si deve ancora:

* ritornare indietro perché la pista di rientro non è quella sull’altro pendio;
* ritornare a ritornare indietro perché l’amico di competizione (ora diventato il “migliore amico di sempre”) ha trovato un percorso adatto a quello straccio di motociclista alla sua prima esperienza fuoristradistica;
* liberare la già provata cavalcatura, alla quale già mancava un pezzo di leva della frizione per via della caduta precedente (si ricordi il round about fallito), da una matassa di fil di ferro grande quanto un materasso matrimoniale, che si è impigliato nella ruota posteriore (fortunatamente senza provocare danni materiali immediatamente visibili e/o sensibili).
* Rialzarsi da una caduta, stavolta su fianco con punto d’impatto proprio sul rinforzo in plastica dura nei pantaloni (e quindi a conseguenza fisiche = 0!!!) riportante il markio della gloriosa cavalcatura, ora ingloriosamente finita nella voragine che si voleva evitare sulla già, più e più volte, battuta pista del rientro;
* Aspettare il resto del plotone per levarla da lì;
* Gonfiare con la bomboletta la ruota anteriore oramai sgonfia per foratura (si ipotizza cagione della perdita di direzione e conseguente infilata nella voragine di cui due punti più in alto) probabilmente dovuta al fil di ferro impigliatosi prima (vedere 3 punti più in alto);
* Beccare un due di picche dalla tipa che, stanca di aspettare un qualsiasi cenno in un qualsiasi momento del pomeriggio, declina l’invito e decide che una serata con le amiche è meno emozionante, ma anche più sicura nell’epilogo e, soprattutto, nella certezza dell’inizio.
* Vedere Massa (Felipe) uscire, ingloriosamente, alla prima curva per aver sbagliato nella selezione del rapporto, dopo aver scelto la visione del GP alle 5.30 del mattino come ripiego al due di picche di cui al punto sopra;
* Andare da un bravo Parroco a confessare tutti i peccati, ricevere la Benedetta assoluzione con relativa Benedizione per levare la Macumba fatta dalla tipa (nera) di cui al link HYPERLINK "http://fotoalbum.alice.it/alice/ktm520exc/sons-of-ghana-1/" nelle foto 66->70, per non aver ancora ricevuto il telefonino promesso in tempi non sospetti e in cambio di amore e affetto.


Tutto ciò per esprimere il mio cordoglio nel non poter essere andato alla uscita precavalcata di domenica a Villasimius, ma mantendo fermo l’impegno a venire, accompagnato dal mio Migliore Amico, a quella ufficiale del 30 c.m.

Ringraziando “TUTTI” i partecipanti per avermi a turno aiutato alla bisogna, preciso che le attività di cui all’ultimo punto sono ancora da svolgere

Con affetto, toto520









Scrive Giuseppe (Peppe):
Toto sesi unu maccu ... Giuseppe LC4 ...




il Video della uscita di Toto dalla piana del Mordegu... :-)


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